Un frantoio di Verona trasforma gli scarti in energia pulita
Grazie ad un impianto a biogas, la polpa non utilizzata delle olive diventa energia pulita
In provincia di Verona c’è un frantoio che trasforma gli scarti in energia pulita. Si tratta del Frantoio Fratelli Turri di Cavaion Veronese che ha recentemente acquistato un nuovo impianto termico: questo permette di utilizzare come combustibile il nocciolino di sansa, un sottoprodotto ottenuto dalla lavorazione delle olive.
La polpa inutilizzata, inoltre, viene inviata ad un impianto a biogas che è destinato alla produzione di energia pulita. Così facendo, il frantoio ha investito sulla tutela dell’ambiente: grazie alla combustione del nocciolino di sansa, infatti, è possibile riscaldare completamente l’intero edificio, qualcosa come 21 mila metri cubi che comprendono la produzione, il punto vendita e gli uffici del frantoio.
Il Frantoio Fratelli Turri di Cavaion Veronese, in provincia di Verona, ogni anno raccoglie tra le 1.500 e le 2.000 tonnellate di olive, lavorando seguendo due semplici processi. Il primo processo serve a separare l’olio dalla sansa umida, mentre nel secondo si divide la sansa dal nocciolino. Al termine del processo di separazione, il quantitativo di nocciolino derivante si aggira attorno al 10% del peso delle olive trasformate, arrivando a quasi 200 tonnellate di combustibile da riutilizzare.
Grazie all’impianto termico del frantoio, è possibile ridurre sensibilmente le emissioni di anidride carbonica, così da diminuire gli sprechi e rispettare l’ambiente, andando a migliorare sempre più la qualità dell’aria. Il nuovo impianto, tramite l’utilizzo di sottoprodotti trasformati in combustibile, scalda l’intero edificio senza andare ad inquinare e garantendo un grande risparmio se si calcolano le emissioni di anidride carbonica.
Ricerca e innovazione sono da sempre alla base della missione del Frantoio Turri, a cominciare dalle 400 piante che circondano il suo stabilimento e che hanno a loro volta una funzione sperimentale e non solo produttiva. All’esterno dell’azienda, inoltre, è presente anche un uliveto con 27 varietà di olive italiane, nato per studiare, comprendere e analizzare il comportamento delle varietà in luoghi diversi dal loro territorio di origine.
Tra le varietà di olive presenti ci sono l’Ascolana, la Coratina, la Taggiasca, la Casaliva, il Grignan e la Dritta. Nato nel 1951, il Frantoio Fratelli Turri prosegue la tradizione di famiglia tenendo sempre a mente la qualità dell’aria, scegliendo un processo aziendale virtuoso per proteggere l’ambiente e combattere l’inquinamento.