Foreste di corallo nero scoperte a Marettimo: l'appello
Nei fondali di Marettimo c’è una rigogliosa foresta di coralli neri: la preziosa scoperta in un documentario firmato National Geographic
Il biologo marino Giovanni Chimienti, esploratore del National Geographic e ricercatore all’Università di Bari, lo sospettava da tempo: nelle profondità delle acque di Marettimo ci sono distese di corallo nero, delle vere e proprie foreste.
La straordinaria biodiversità della più occidentale delle Egadi dipende anche dalla presenza di questi coralli: la conferma alla teoria di Chimienti è arrivata grazie al progetto Sea Beyond di Unesco e Prada che ha sostenuto la ricerca da cui è nato il documentario National Geographic “Il Bianco nel Blu“.
“Il Bianco nel Blu”, le foreste di corallo nero di Marettimo
Gli abitanti di Marettimo hanno scoperto della loro esistenza grazie alla proiezione del documentario National Geographic “Il Bianco nel Blu”, avvenuta allo Scalo nuovo in occasione della quarta edizione del Marettimo Italian Film Fest – We love the sea.
Il documentario, proiettato per la prima volta, ha svelato l’esistenza di un inestimabile tesoro nelle profondità del mare che bagna la più occidentale delle Egadi: quelli che a prima vista sembrano sottili arbusti bianchi sono infatti coralli neri, animali preziosissimi per la biodiversità da cui potrebbe dipendere anche l’abbondanza di specie delle acque di Marettimo.
La presenza dei coralli neri, spiega a ‘Repubblica’ il biologo marino Giovanni Chimienti, National Geographic Explorer e ricercatore dell’Università di Bari, si poteva ipotizzare dai racconti dei pescatori del passato, che a volte ne hanno trovati nelle proprie reti, ma anche dallo studio delle correnti.
Chimienti – che ai coralli neri ha dedicato un altro documentario girato alle Isole Tremiti – era certo che l’incredibile biodiversità dell’Isola Sacra potesse dipendere anche dalla presenza di questi animali, oggi seriamente minacciati dal fenomeno dello sbiancamento, dalla sovrapesca e dall’innalzarsi delle temperature dei mari.
Coralli neri a Marettimo: meglio non dire dove sono
Il nuovo documentario, reso possibile grazie al sostegno del progetto Sea Beyond di Unesco e Gruppo Prada, mostra il momento in cui, grazie all’aiuto della comunità dell’isola, vengono individuate le fiorenti distese di coralli neri di Marettimo.
Sono state trovate grazie a dei ROV (Remotely Operated Vehicle), che si sono spinti fino a 600 metri sott’acqua: i coralli neri sono noti per prediligere fondali profondi e poco luminosi, e infatti sono stati scovati a oltre 60 metri di profondità.
“Quando li abbiamo trovati è stata una emozione unica”, spiega Chimienti a margine della proiezione, ma il lavoro è appena iniziato. Quando gli viene chiesto dove si trovano i coralli neri, il biologo marino risponde che “è meglio non dirlo, perché prima dobbiamo proteggerli”. La posizione esatta delle bianche distese appena scoperte resta quindi un segreto.
Le acque delle Egadi sono ricche di aree protette come riserve marine e musei subacquei, ma le foreste di corallo nero si trovano anche in luoghi in cui non ci sono attualmente divieti di pesca, spiega il ricercatore a ‘Repubblica’: “Speriamo, seppur per piccoli tratti, di poter allargare le restrizioni, in modo da aiutare la conservazione di questi delicati organismi”, spesso alla base degli ecosistemi più ricchi di pesci.
L’appello di Prada e Unesco: il mare ha bisogno di aiuto
Il documentario “Il Bianco nel Blu” porta la firma del regista Igor D’India e di National Geographic, ed è stato realizzato grazie al supporto di Sea Beyond, programma educativo per la salvaguardia degli oceani avviato nel 2019 grazie alla stretta collaborazione tra la commissione Oceanografica Intergovernativa dell’Unesco e la casa di moda Prada.
“Oggi sono convinto che privati, istituzioni, famiglie e governi debbano tutti remare nella stessa direzione per la salute del Pianeta”, afferma Lorenzo Bertelli, Head of Corporate Social Responsibility del Gruppo, “se ci riusciremo, educando le future generazioni, forse fra vent’anni o nel 2050 avremo davvero una società più consapevole e attiva nel preservare la Terra”.
“In ogni settore, moda compresa, dobbiamo muoverci con urgenza”, sottolinea Bertelli, “dovremmo agire di più sugli oceani: servirebbero per esempio più regole a livello di traffico marittimo, motori e inquinanti, con un concetto simile a quello che si sta applicando alle auto”.
L’appello della casa di moda guidata da Miuccia Prada è chiaro: “Il mare è lì, ma non vedendo quello che c’è sotto spesso non gli diamo il giusto peso”, afferma Lorenzo Bertelli, “eppure, come mostrato con il progetto alla scoperta del corallo nero, animale che va preservato, è ovvio che ha un grande bisogno di aiuto”.