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Fontana di Trevi a pagamento e a numero chiuso? Il piano

A causa del sovraffollamento turistico, la Fontana di Trevi a Roma potrebbe presto diventare un sito con ingresso a pagamento e numero chiuso

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

La Fontana di Trevi è uno dei monumenti più iconici e visitati di Roma che attira ogni anno milioni di turisti da tutto il mondo. Il monumento, reso celebre anche da numerose pellicole cinematografiche, è diventato un simbolo della Città Eterna e uno dei luoghi più fotografati e amati dai visitatori. Tutta questa popolarità, però, ha reso la Fontana un luogo sovraffollato tanto che l’amministrazione sta pensando di mettere in atto alcune pratiche per contingentare le presenze.

I problemi di sovraffollamento alla Fontana di Trevi

Commissionata da Papa Clemente XII nel 1731, la Fontana di Trevi è stata costruita sulla facciata di Palazzo Poli da Nicola Salvi ma è stata completata solo nel 1762 da Pietro Bracci. La Fontana di Trevi, una composizione scultorea davvero maestosa, raffigura il dio Oceano su un carro trainato da cavalli marini, circondato da tritoni e figure mitologiche. Questa è diventata in poco tempo una delle icone della capitale al pari di altri monumenti come il Colosseo o i Fori romani. Una delle leggende più famose che sono nate attorno alla Fontana vuole che gettando una monetina nella vasca ci si garantisca la possibilità di tornare a Roma. La storia ha reso questo monumento ancora più popolare con migliaia di persone che ogni giorno gettano la loro moneta nel catino della Fontana.

La fama della Fontana di Trevi, però, ha portato a un problema crescente che riguarda il sovraffollamento dato che ogni giorno sembra essere visitata da circa 8-12 mila persone circa. Il continuo afflusso di turisti, purtroppo, ha trasformato l’area intorno alla fontana in una zona spesso caotica, dove risulta difficile poter ammirare appieno la bellezza dell’opera. Per questo l’amministrazione comunale sembra stia valutando diverse soluzioni come misure di contenimento del flusso turistico.

Tra le proposte al vaglio, c’è l’idea di istituire un sistema di prenotazione con ingressi giornalieri a numero chiuso. Questo provvedimento limiterebbe il numero di persone che possono accedere all’area della fontana di giorno ma garantirebbe più spazio per godere della visita. Questo sistema, già in vigore in altre attrazioni turistiche italiane, consentirebbe di distribuire in maniera più uniforme i flussi di visitatori durante la giornata, riducendo la congestione nelle ore di maggiore di afflusso.

La proposta di biglietto di ingresso e prenotazione per la Fontana di Trevi

L’assessore al Turismo della città di Roma, Alessandro Onorato, avrebbe già parlato delle nuove soluzioni di accesso alla Fontana di Trevi con il sindaco Roberto Gualtieri e ora sono previsti dei tavoli tecnici per discutere la cosa. Roma, infatti, è una delle città in cui il turismo è maggiormente cresciuto negli ultimi anni e la tendenza è che i numeri cresceranno ancora soprattutto in previsione del Giubileo del 2025.

Tra le novità al tavolo delle discussioni, oltre a un sistema di prenotazione della visita, ci potrebbe essere anche quella di introdurre un biglietto di ingresso per accedere all’area della Fontana. Il costo del ticket potrebbe essere quello di 2,00 euro a persona. Oltre a questo, sembra sia stata proposta anche la possibilità di introdurre un tempo di permanenza massimo di circa 30 minuti nell’area davanti alla vasca. L’ingresso a numero chiuso alla zona potrebbe concludersi la sera, dopo le 22:00, quando ci sono meno visitatori. La visita alla fontana, inoltre, pare rimarrebbe gratuita per i romani.

Queste misure permetterebbero ai visitatori di ammirare la Fontana di Trevi con maggiore tranquillità e scattare fotografie senza la calca di gente. Inoltre, l’ordine e lo spazio garantiti dalle nuove regole consentirebbero di apprezzare meglio i dettagli artistici e architettonici dell’opera. I fondi raccolti dai biglietti potrebbero essere destinati per pagare hostess, steward e servizi di supporto ai turisti.

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