Firenze, la Chiesa di Santa Maria Maggiore e la leggenda di Berta
Tutto quello che si sa su Berta, la testa di donna murata nella torre della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Firenze
Che ci fa una testa murata nella torre di una chiesa? Se lo domandano tutti i visitatori della Chiesa di Santa Maria Maggiore a Firenze. Nella torre campanaria, infatti, è ben visibile una testa muliebre di epoca tardoromana, cioè la cosiddetta “Berta“.
Sono tante le leggende che cercano di dare una spiegazione alla presenza della misteriosa scultura nella torre della Chiesa di Santa Maria Maggiore: ad esempio, si narra che sia la testa pietrificata di una donna che, avendo deriso un condannato al suo passaggio, sarebbe finita vittima della maledizione di questi. Alla “Berta” della Chiesa di Santa Maria Maggiore è così collegata la “maledizione di Cecco d’Ascoli”.
Un’altra leggenda della tradizione popolare, invece, afferma che la statua di “Berta” murata nella torre della chiesa rappresenti il volto di una fruttivendola di campagna che, spinta da un impeto di generosità, decise di donare i suoi averi a Santa Maria Maggiore per realizzare una campana che avvisasse i mercanti dell’apertura e della chiusura delle porte della città. Come simbolo di riconoscenza, i fiorentini decisero di dedicare alla fruttivendola di campagna il busto presente sulla facciata della chiesa.
La torre campanaria in cui è murata “Berta” è di origine romanica. La Chiesa di Santa Maria Maggiore, del resto, esisteva (sia pure con una struttura diversa) forse già in epoca longobarda nell’VIII secolo ed è già documentata nel 931. Poi, nel XIII secolo, la chiesa fu ricostruita in forme gotiche, forse mantenendo in piedi la volta e le mura esterne originarie. Secondo il Vasari, i lavori di rinnovamento dell’edificio furono diretti da un certo “Maestro Buono”, non meglio identificato.
Nella prima metà del XVII secolo, il complesso della chiesa di Santa Maria Maggiore venne nuovamente ristrutturato, grazie a Gherardo Silvani, forse sulla base di un precedente disegno realizzato da Bernardo Buontalenti. La chiesa, poi, subì prima del 1916 uno dei cosiddetti “restauri radicali” in voga tra Ottocento e primo Novecento. Dopo l’alluvione di Firenze, poi, venne completamente rifatto il pavimento.
La Chiesa di Santa Maria Maggiore a Firenze si affaccia sull’omonima piazza, all’angolo con via de’ Cerretani, nel cuore del centro storico della città toscana.