L’ex manicomio di Volterra e i suoi fantasmi
L’ex manicomio di Volterra, in Toscana, è un edificio abbandonato da anni, al centro di leggende popolari e storie di fantasmi
A Volterra c’è un ex manicomio abbandonato da anni, un luogo tetro e spaventoso su cui aleggiano tante leggende popolari.
In Toscana, a sud-ovest di Firenze, c’è un edificio abbandonato da decenni, al centro di numerose leggende metropolitane e di storie di fantasmi. Si tratta dell’ex manicomio di Volterra, una struttura enorme con 40 reparti, oggi in parte abbandonati e in parte riadattati per un nuovo uso. Alcuni degli edifici del vecchio manicomio, ad esempio, ospitano oggi l’Ospedale Civile, la Asl ed un museo.
Questa istituzione per il ricovero di malati mentali nacque nel 1887, anno in cui il cavalier Aurelio Caioli divenne presidente della Congregazione di carità di Volterra. La sede dell’Ospedale corrispondeva, e corrisponde ancora oggi, alla zona di Borgo San Lazzero. Per circa un secolo, l’ex manicomio di Volterra ha dato lavoro alla maggior parte degli abitanti di questa cittadina della Toscana. In seguito all’introduzione della Legge Basaglia del 1978, poi, è finito in stato di abbandono.
Alcune delle leggende popolari, che riguardano l’ex manicomio di Volterra, sostengono che l’edificio sia abitato da fantasmi. La suggestione è alimentata da alcuni video su Youtube, tra cui uno, caricato nel 2015, intitolato “Ho ripreso un fantasma al manicomio di Volterra”. Il filmato, che mostra l’immagine di un’apparente figura non meglio precisata affacciata ad una finestra dell’edificio, è stato visto oltre 750 mila volte sulla piattaforma.
Anche il pittore e graffitista italiano Oreste Fernando Nannetti, noto anche con lo pseudonimo di N.O.F. 4, ha vissuto nell’ex manicomio di Volterra. Convinto di riuscire a parlare con gli alieni, Oreste Fernando Nannetti ha realizzato alcuni graffiti sulle pareti dell’ex manicomio utilizzando la sola fibbia della cintura che faceva parte della divisa degli internati. Il ciclo di graffiti realizzato da Nannetti durante la sua reclusione nell’ex manicomio di Volterra è considerato un capolavoro dell’Art Brut.
È possibile osservare i graffiti di Oreste Fernando Nannetti nel museo allestito in uno degli edifici dell’ex manicomio riadattati a nuovo uso. Il museo raccoglie gli oggetti conservati e recuperati dai reparti dell’ex manicomio di Volterra, salvati dagli atti di vandalismo di cui è stata oggetto la struttura in questi anni di abbandono.
Nonostante i tanti anni in disuso, al suo interno è possibile ancora oggi trovare alcuni oggetti e strumenti d’uso comune come barelle, sedie a rotelle e una vasca da bagno.