Coronavirus, l'impatto sui ristoranti italiani da Cracco a Oldani
In che modo gli effetti dovuti al Coronavirus si ripercuotono sui ristoranti italiani, compresi quelli degli chef stellati
Le conseguenze del Coronavirus, oltre che sulla salute degli italiani, si ripercuotono anche sulle attività e i locali pubblici, compresi i ristoranti.
Secondo la Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, gli effetti del Coronavirus potrebbero causare un danno economico di 2 miliardi di euro che rischia di mettere a repentaglio circa 20 mila posti di lavoro.
Nonostante il Ministero della Salute abbia chiarito e rassicurato la popolazione, spiegando che non c’è alcuna possibilità di contagio attraverso il cibo, la paura si è insinuata in molti cittadini.
Le disposizioni di chiusura momentanea decise dalle autorità regionali per i luoghi commerciali di intrattenimento o svago non hanno riguardato i ristoranti. Diversi ristoratori di Milano hanno comunque deciso di chiudere temporaneamente le proprie attività per limitare i danni economici causati dai pochi clienti. La maggior parte, però, ha scelto di continuare il servizio.
Il calo di prenotazioni riguarda anche i ristoranti degli chef stellati. Ne sanno qualcosa Alessandro Negrini e Fabio Pisani de Il Luogo di Aimo e Nadia a Milano, dove la metà delle prenotazioni sono state disdette da domenica a mercoledì. Nel ristorante stellato di Carlo Cracco nella Galleria Vittorio Emanuele II di Milano sono stati disdetti sette tavoli per il week end, ma lo chef non vuole sospendere il servizio per mandare un segnale di normalità a tutta la città.
Stessa decisione presa da Andrea Berton, nonostante le sette prenotazioni su dieci disdette nei giorni scorsi. Diversa, invece, la situazione di D’O: il ristorante stellato dello chef Davide Oldani non ha subito un calo di coperti e ha risentito solamente della cancellazione di alcuni eventi aziendali.
Al ristorante Seta, due stelle Michelin, sono stati cancellati la metà dei tavoli prenotati: i coperti sono stati recuperati attraverso la lista d’attesa. Per quanto riguarda Sine Ristorante Gastrocratico di Roberto Pinto, si parla di 12 prenotazioni disdette su 50 nella serata di sabato.
E i ristoranti orientali? Per loro la situazione è molto più complessa. Claudio Liu ha deciso di chiudere momentaneamente il ristorante stellato giapponese Iyo Alto. Stessa decisione per il Gong, ristorante gestito dal fratello Marco Liu.
Momento delicato anche per Bon Wei, con le prime avvisaglie iniziate già in occasione del Capodanno cinese, quando ancora il Coronavirus non era arrivato in Italia. Il ristorante ha chiuso momentaneamente in attesa di nuove disposizioni da parte delle autorità.