"Colosseo intitolato a Silvio Berlusconi": la provocazione
Aeroporto di Malpensa intitolato a Silvio Berlusconi, la provocazione di Giuseppe Bonomi, ex presidente di Sea e Alitalia: "Intitolategli il Colosseo"
Continua a far discutere la decisione di intitolare a Silvio Berlusconi l’aeroporto di Malpensa: stavolta a manifestare tutto il suo dissenso è stato Giuseppe Bonomi, ex presidente di Sea e Alitalia ai tempi della nascita dello scalo situato in provincia di Varese.
Malpensa-Berlusconi, la provocazione: “Intitolategli il Colosseo”
Giuseppe Bonomi si è detto contrario alla possibilità di chiamare l’aeroporto di Malpensa con il nome di Silvio Berlusconi nel corso di una lunga intervista rilasciata a ‘Repubblica’, dicendo che piuttosto sarebbe meglio dedicargli il Colosseo, eletto il monumento più visitato d’Italia:
“Gli intestino il Colosseo, ma non l’aeroporto – ha dichiarato Bonomi – Berlusconi ha fortemente caratterizzato l’imprenditoria italiana degli ultimi cinquant’anni, ma non ha mosso un dito per difenderla. La sua rivoluzione liberale? È stata semplicemente enunciata, l’attuazione è stata praticamente nulla”.
Bonomi, durante la sua lunga intervista, ha dichiarato di non essere contrario al fatto che a Berlusconi vengano intitolate via o piazze – come successo a Portofino che ha dedicato una strada all’ex Premier – ma non lo scalo lombardo:
“Non ho nulla in contrario al fatto che vengano intitolate a Berlusconi vie, piazze, ma da cittadino esprimo la delusione. Sono nettamente contrario alla scelta di Malpensa. Sono stato colui che ha visto nascere questo aeroporto. L’ho fatto nascere, lo considero come un altro figlio, l’ho difeso ed è stata una parte importante della mia vita. Io e pochi altri abbiamo condotto importanti battaglie per difenderla. Tra questi pochi nomi non c’era quello di Berlusconi”.
La storia dell’ex Premier e lo scalo lombardo
Durante l’intervista concessa a ‘Repubblica’, Bonomi ha ricordato che “A metà degli anni Novanta Alitalia aveva definito un accordo per l’integrazione con Klm. Si reggeva su un caposaldo. La nascita di un nuovo grande aeroporto nel Nord Italia. Di fronte a questo disegno si scatenò il finimondo. Il Governo Prodi con l’allora Ministro Burlando difese a spada tratta la nascita di Malpensa. Con il cambio di governo, D’Alema prese atto delle spinte internazionali e revocò tutti i decreti per la nascita di Malpensa. Poi arrivò Berlusconi che non mosse un dito, ma non fu la cosa più grave”.
Per Bonomi la cosa più grave fu quella che “Alitalia si posizionò comunque su Malpensa e rimase per parecchi anni. Sono stato presidente di Alitalia per un anno dal 2003 al 2004, nominato dal governo Berlusconi. Trovai una situazione già molto grave e con forti spinte a portare la compagnia in dote ad Air France. Mi fu chiesto di convocare un consiglio di amministrazione per ratificare un accordo che prevedeva di portare tutto il traffico di Milano e Roma verso Parigi e che fosse gestito da Air France. Io ero contrario e dissi che avrei votato contro”.
Sulla possibilità di intitolare Malpensa a Silvio Berlusconi, Bonomi ha ribadito di essere contrario, ricordando un altro aneddoto: “Da parte del governo Berlusconi – ha precisato – non ci fu mai un atto in difesa di quella che era ed è una infrastruttura strategica del Paese. Ci fu una sottovalutazione. Ecco perché pensare di intitolare l’aeroporto a Berlusconi è un’assurdità. Oltretutto l’Enac ha preso la decisione senza nemmeno sentire Sea“.