Perché i TikToker amano la chiesa di Sant’Ignazio a Roma
La meravigliosa chiesa di Sant’Ignazio a Roma da tranquillo luogo di culto è diventata ora una meta presa d’assalto da tiktoker e content creators
L’avvento dei social media ha radicalmente trasformato il modo in cui si vivono i viaggi. Da tempo gli influencer e i “più moderni” tiktoker, con la loro abilità di creare contenuti accattivanti e virali fanno scoprire ma spesso anche sovraffollare luoghi precedentemente poco noti. I social hanno, quindi, in un certo modo contribuito al fenomeno dell’overtourism che tocca molte destinazioni italiane e non solo.
Roma, una delle città famose, non è estranea a questa nuova ondata di turismo digitale: ogni giorno i suoi monumenti, piazze e chiese diventano il set per migliaia di video e post. Nella capitale uno degli esempi più recenti di questo fenomeno è la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola, una gemma artistica che fino a poco tempo fa era un luogo di culto silenzioso e poco frequentato dai turisti. Ora, però, grazie ai social media, questa chiesa è diventata una meta molto affollata e frequentata da tiktoker di tutto il mondo.
Perché la Chiesa di Sant’Ignazio è presa d’assalto
Roma è una delle città più iconiche al mondo che attira da sempre milioni di visitatori. A causa di questo, però, la capitale deve affrontare anche un altro problema: quello del sovraffollamento turistico. Già alcuni siti come la Fontana di Trevi e il Colosseo stanno risentendo di questo forte impatto dato dall’alta mole di turisti. Un altro luogo fino a poco fa sconosciuto ai più ma ora preso d’assalto è la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola situata in centro nel quartiere romano di Campo Marzio
Negli ultimi mesi, i social media sono stati inondati da video e foto realizzati all’interno di questa meravigliosa Chiesa. Il motivo di questo successo sembra essere uno specchio leggermente inclinato inizialmente installato per ammirare gli affreschi sul soffitto. L’idea originaria, infatti, era quella di usare lo specchio per poter ammirare con più facilità il soffitto mentre ora questo sembra diventato lo strumento per selfie, foto perfette e video. Questo specchio, infatti, che si accende con una semplice offerta di un euro, rende più accessibili ma anche più “instagrammabili” i dettagli dell’affresco del soffitto considerato una meravigliosa opera d’arte. In poco tempo, video tutorial e consigli per scattare la foto e il selfie perfetto sono comparsi su TikTok ma anche su Instagram attirando sempre più visitatori. Questo ha fatto sì che la chiesa, che fino a pochi mesi fa era frequentata quasi esclusivamente dai fedeli e da pochi appassionati d’arte, sia oggi una tappa popolare tra i giovani tiktoker.
La storia della Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola
Situata nel cuore del quartiere Campo Marzio, la Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola è un capolavoro barocco eretto nel XVII secolo. La sua costruzione, infatti, è iniziata nel 1626 per volere del cardinale Ludovico Ludovisi, nipote di Papa Gregorio XV. Il progetto di realizzazione era stato affidato al matematico gesuita Orazio Grassi ma al suo completamento hanno poi lavorato anche altri architetti, tra i quali Carlo Maderno. L’obiettivo era quello di creare una chiesa dedicata a Sant’Ignazio, fondatore della Compagnia di Gesù, che fosse degna di rappresentare la grandezza dell’ordine gesuitico.
Ciò che rende questa chiesa particolarmente affascinante sono le decorazioni del soffitto, realizzate dall’artista gesuita Andrea Pozzo, celebre per la sua padronanza della prospettiva e dell’illusione ottica. Pozzo, grazie alle sue abilità, ha infatti creato una “finta cupola”. Alzando gli occhi al soffitto si può ammirare un’opera prospettica straordinaria che, in realtà, è una tela di 13 metri di diametro dipinta per dare l’illusione di una vera cupola.
Oltre alla finta cupola, all’interno dell’edificio religioso colpiscono gli affreschi sempre del Pozzo che raffigurano scene della vita di Sant’Ignazio e dell’ordine gesuitico, esaltando il trionfo della fede cattolica. Lo specchio inclinato, situato al centro della navata, era stato introdotto come strumento per permettere ai visitatori di ammirare i dettagli del soffitto senza dover inarcare il collo a lungo.