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Varese vuole dedicare una via a Bruno Arena dei Fichi d'India

La città di Varese è stata la culla dell'attività artistica di Bruno Arena, scomparso nelle scorse settimane: ora arriva la proposta di dedicargli una vita

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Solo qualche giorno fa se ne andava Bruno Arena, un grande della comicità italiana, che assieme al collega Max Cavallari aveva dato vita al duo dei Fichi d’India. Da tempo le sue condizioni di salute erano peggiorate, e la sua scomparsa ha lasciato un grande vuoto nei tantissimi che lo hanno amato. Ora, la città di Varese – dove ha speso tanti anni della sua vita – vuole dedicargli una via, come splendido omaggio per la sua carriera.

Varese, la proposta di dedicare una via a Bruno Arena

“Ora sorridi dal cielo” – così don Giuseppe Cadonà, che qualche giorno fa ha celebrato i funerali di Bruno Arena, ha voluto dare l’ultimo addio al grande comico, alla presenza di tantissimi volti noti come Paolo Ruffini, che è stato per anni conduttore di “Colorado”, ma anche Linus, Albertino e Fargetta. La cerimonia si è tenuta presso la Basilica di San Vittore, nel cuore di Varese, città che Bruno ha sempre amato, e che ora si prepara a rendergli omaggio ancora una volta.

Emanuele Monti, consigliere regionale e comunale della Lega, ha promosso una mozione (di cui è anche il primo firmatario) per dedicare ad Arena una via della città. “Nel corso della sua carriera, Bruno ha reso onore a Varese e a tutta la sua provincia, che è stata la culla della sua attività artistica. Un territorio, il nostro, che ha iniziato ad amare ancor prima di intraprendere la carriera artistica, sentimento che si è poi accentuato quando vi si è trasferito in maniera stabile” – ha spiegato Monti.

Qui, in effetti, Bruno Arena ha trascorso gran parte della sua vita. Nato a Milano, ha dedicato anima e cuore all’insegnamento di educazione fisica in diverse scuole della provincia di Varese, prima di diventare animatore e scoprire il suo innato talento per la comicità. Insomma, è proprio in questa città che è esplosa la sua più grande passione, quella che lo ha portato nei principali teatri italiani, in televisione e persino al cinema. “Chi lo conosceva personalmente sapeva quanto amava la nostra terra quindi mi sembra il minimo che l’amministrazione comunale possa fare” – ha concluso Emanuele Monti.

L’ultimo omaggio a Bruno Arena

Secondo la normativa, è impossibile intitolare una via a persone che sono decedute da meno di dieci anni. Ma si può ottenere una deroga, in casi particolari. Ed è proprio questo che Monti ha chiesto al sindaco Davide Galimberti, per poter rendere un ultimo omaggio a Bruno Arena. Come riporta il “Corriere della Sera”, suo figlio Gianluca è entusiasta della proposta: “È una bellissima iniziativa che sicuramente ci riempie il cuore di orgoglio. L’importante è che non sia una via in cui ci sono le telecamere per dare le multe, perché era una cosa che non gli piaceva affatto” – ha concluso con un sorriso.

D’altra parte, non è certo la prima volta che in Italia si deroga alla normativa per dedicare qualche angolo speciale a persone che vi avevano lasciato il cuore. È il caso di Andrea Camilleri, cui Genova ha voluto rendere omaggio intitolandogli una via nel delizioso borgo di Boccadasse. Molto più facile, invece dedicare piazze, giardini o altri piccoli angoli della città anche a persone ancora in vita. È successo, ad esempio, a Federica Pellegrini, cui di recente è stato intitolato il lungomare di Jesolo. Mentre a Cagliari è da poco nato il Parco Jovanotti.

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