Braies, il "lago dei selfie" divide i residenti
Fino a 17mila turisti al giorno: sono numeri da record, quelli che si registrano sul lago di Braies. Ma la decisione del sindaco divide i residenti
Da quando, ormai più di 10 anni fa, Terence Hill girava qui le riprese della sua fiction “Un passo dal cielo”, il bellissimo lago di Braies è diventato una delle principali mete turistiche delle Dolomiti. Incastonato in un paesaggio da sogno, con le sue acque turchesi è una perla che attira ogni anno migliaia di visitatori. Si parla di cifre da record, che hanno messo a dura prova l’ambiente naturale e persino i residenti. Per questo motivo, il sindaco ha preso una decisione che ora sta facendo discutere. E gli abitanti stessi si dividono in due fazioni. Vediamo che cos’è successo.
Lago di Braies, numeri da record
Ormai arrivano da tutto il mondo per ammirare questo panorama delizioso e scattare qualche foto da mettere su Instagram: non a caso, Braies è diventato per tutti il “lago dei selfie”. In estate c’è persino la coda per salire su una piccola imbarcazione e mettersi in posa, là dove le Dolomiti si riflettono in acque dalle mille sfumature. E da cosa nasce cosa: le tantissime foto condivise online, con il giusto hashtag, non fa che aumentare la popolarità di questo piccolo angolo di paradiso. Tanto che, fino allo scorso anno, si registrava oltre un milione di presenze durante la stagione estiva (e fino a 17mila turisti al giorno).
Per l’estate 2023, è tutto diverso: basta già guardarsi intorno per notare la differenza, i parcheggi non si riempiono più e attorno al lago si può passeggiare tranquillamente – prima era stato addirittura introdotto il senso di marcia obbligatorio, per evitare che i visitatori si prendessero a gomitate. Quest’anno, si registra un -40% di turisti, con una media di circa 6mila presenze al giorno. Tutto merito di una precisa disposizione del sindaco di Braies, Friedrich Mittermair, che ha adottato un provvedimento molto restrittivo.
La decisione del sindaco
“Abbiamo ritrovato l’ordine e la pace che avevamo perduto. La valle era diventata Disneyland con macchine parcheggiate ovunque, anche sui prati, ressa, rumore, inquinamento immondizia. Abbiamo combattuto contro la confusione che si era venuta a creare e ora siamo tornati a flussi sostenibili, alzando la qualità della vita di tutti” – spiega il primo cittadino. Come ci è riuscito? È bastato mettere una sbarra all’ingresso della valle e chiedere un biglietto per poter accedere dalle 9:30 alle 16. Inoltre, nell’ultimo anno ha raddoppiato i prezzi: si è passati a ben 40 euro, di cui la metà per il parcheggio e i restanti in voucher da utilizzare in ristoranti e negozi.
La reazione dei residenti
La decisione del sindaco ha diviso in due fazioni i residenti. C’è chi apprezza la ritrovata tranquillità, godendosi il silenzio e dedicando più attenzioni ai “pochi” turisti che arrivano sino al lago di Braies. E ci sono poi tanti albergatori e ristoratori che invece hanno visto calare notevolmente la loro clientela, con serio danno economico. Sul primo versante si schiera Bruno Heiss, imprenditore: “Qui il problema era la massa, che allontanava anche i turisti storici. Ecco due dati del 2019: 650 residenti contro 15mila turisti giornalieri, 350 auto dei paesani contro 7mila. Insostenibile” – afferma al Corriere della Sera.
Mentre Josef Ploner, proprietario di un agriturismo a pochi km dal lago, è sul fronte opposto: “Io ho perso il 50% dei clienti rispetto allo scorso anno e il 70% rispetto al 2019, questo sistema ci porta al fallimento. Non è mercato libero, la gente non può entrare in valle, anzi, viene presa in giro perché acquista un voucher per una struttura pensando che sia vicino al lago e magari è a due ore di cammino. Almeno facessero un sistema flessibile, cioè chiudo solo quando i parcheggi sono pieni”.