Il bar di Brescia che offre brioches e frutta ai senzatetto
Il bar Zerotrenta di Brescia mette a disposizione dei senzatetto brioches e cibo rimasto invenduto, appositamente confezionato in sacchetti e posto all'ingresso del locale
Un atto di generosità per combattere lo spreco e allo stesso tempo aiutare chi ha più bisogno: si potrebbe descrivere così l’iniziativa lanciata da un bar di Brescia che offre brioches e cibo ai senzatetto.
L’idea del bar Zerotrenta di Brescia è molto semplice: il cibo invenduto nel corso della giornata viene raccolto in sacchetti e lasciato all’esterno del locale, a disposizione dei numerosi senzatetto che affollano le strade della città. “Se hai fame, prendi” recita una scritta posta su ciascun contenitore con le vivande. Un gesto semplice che però, ogni giorno, fa la differenza per decine di persone in difficoltà.
La mente che ci cela dietro questa lodevole iniziativa è quella di Cristina Georgiana Vlad, proprietaria del bar Zerotrenta. Da quando ha aperto il locale otto anni fa, si è sempre impegnata per aiutare chi ne aveva più bisogno: in un primo momento era lei stessa a portare il cibo avanzato nei luoghi in cui vivevano principalmente i clochard. Quando poi la situazione è diventata difficile da gestire, ha preferito che fossero i diretti interessati a spostarsi verso il suo bar per poter consumare un pasto decente a fine giornata.
Gli avanzi vengono incartati con cura e lasciati sull’uscio del bar dopo la chiusura: “Ho deciso di offrire i prodotti freschi che mi rimangono della giornata al di fuori della Caffetteria Zerotrenta dopo l’orario di chiusura. Ci sono frutta, brioche e panini. Prendete quello di cui avete bisogno senza sprecare” recita un post condiviso sulla pagina Facebook del locale per sponsorizzare l’idea.
Grazie ai social, l’eco dell’iniziativa, che riesce ad essere allo stesso tempo solidale e antispreco, si è diffusa rapidamente, ma oltre a raccogliere plausi e consensi ha sollevato anche qualche critica. Qualcuno ha accusato la ristoratrice di volersi fare pubblicità, ma lei ha sempre risposto con ironia ai suoi detrattori, cercando anzi di coinvolgere anche gli esercenti di altre strutture di Brescia a seguire il suo esempio.
D’altro canto iniziative simili si sono registrate anche in Brianza e in altre parti d’Italia: la speranza è che questi casi non restino isolati, ma diventino parte integrante di una rete solidale diffusa su tutto il territorio nazionale.