Aqua Virgo: l'acquedotto che da più di 2000 anni porta l'acqua a Roma
L'eccezionale ritrovamento in via del Tritone aggiunge nuovi tasselli alla storia antica della capitale
L’Aqua Virgo scorreva sotto la Rinascente. Una parte del sesto acquedotto romano, l’unico ancora oggi funzionante, si nascondeva a pochi metri dalla superficie. Il sottosuolo italiano conserva tesori che si sposano con antichi miti e bastano lavori di routine a farli riemergere, in tutto il loro fascino e splendore. Tra via dei Due Macelli e via del Tritone i lavori di consolidamento del nuovo edificio hanno fatto riemergere le tracce di antichi insediamenti che hanno sorpreso gli archeologi della Soprintendenza.
Due anni di ritardo e l’intero costo delle operazioni di recuperoa discapito del gruppo della Rinascente, ma ne è valsa la pena: 15 sono le arcate dell’Acqua Vergine rinvenute, un pezzo di storia romana che adesso sarà incastonato all’interno della Rinascente che potrà offrire così ai clienti un’esperienza d’acquisto che si fonde con la riscoperta delle bellezze di Roma.
Il ritrovamento ha permesso di restituire una porzione del tessuto urbano che racconta un pezzo di storia di Roma. Assieme all’antico acquedotto sono stati ritrovati anche dei sepolcri monumentali e una domus signorile con tanto di stibadium, un divano tricline dove i signori mangiavano, nonché un piccolo impianto termale decorato con mosaici e pavimenti in marmi ricolmi di sfumature.
Fatto costruire 2.000 anni fa da Agrippa, collaboratore dell’imperatore Augusto, l’Acqua Virgo risulta essere l’ultimo acquedotto funzionante costruito durante l’Impero Romano. Ancora oggi alimenta le acque che sgorgano dalla fontana di Trevi, dalla Barcaccia di Piazza di Spagna e dalla fontana dei Quattro Fiumi in Piazza Navona.
Parte integrante di una impressionante rete idrica, che contava ben 16 acquedotti perfettamente funzionanti, le acque dell’Aqua Virgo, assieme alle altre che convogliavano in città, riuscivano a soddisfare le esigenze di almeno un milione di persone, una sfida titanica che oggi metterebbe a dura prova anche i moderni ingegneri.
Il settore urbano recuperato sarà valorizzato da un approccio nuovo ai Beni Culturali della Soprintendenza Speciale di Roma. Le arcate dell’Aqua Virgo saranno fruibili al pubblico gratis e il visitatore potrà contare su un racconto accurato che ricostruisce la storia dell’acquedotto nello scorrere dei secoli.