Api bolognesi reclutate come sentinelle contro l'inquinamento
Alveari utilizzati come centraline di monitoraggio dei livelli di smog e Api adoperate come sentinelle anti inquinamento
A proporre l’innovativa e singolare iniziativa è “Beeing”, startup specializzata nell’identificazione di soluzioni tecnologiche applicate al mondo dell’apicoltura, che assieme alla multinazionale Kaeser e l’azienda “Lega Italy” ha lanciato il progetto “Bee-Kaeser” per analizzare in maniera accurata, non invasiva ed ecologica la presenza di inquinanti nelle città.
In che modo? Analizzando il nettare e la melata prodotto dai piccoli e operosi insetti in città, niente a che vedere, naturalmente, con il miele puro prodotto lontano da qualsiasi fonte di inquinamento, fonte di alveari immersi nella natura incontaminata, che prima di essere immesso nel mercato viene accuratamente analizzato per testarne la genuinità.
Attraverso l’esame dell’alimento prodotto dalle api che vivono in ambienti potenzialmente inquinati è possibile stabilire le quantità di metalli pesanti presenti nell’atmosfera delle città. Piombo, nichel, cadmio sono assorbiti dal metabolismo dell’ “Apis Mellifera” selezionate per individuare i livelli massimi metalli nell’atmosfera, trasformando così i piccoli insetti in dei veri e propri bio-indicatori, preziosi alleati per l’individuazione dei tassi di inquinamento nell’atmosfera.
Si parte dalla città delle due Torri con l’installazione di tre alveari in zone nevralgiche della città. Alcuni posizionati in via del Fresatore, altre presso le Serre dei Giardini Margherita. Il progetto coinvolge anche il dipartimento di Scienze Agrarie dell’Alma Mater attraverso le analisi del dottor Claudio Porrini che analizzerà il miele prodotto dalle migliaia di api votate, inconsapevolmente, alla missione eco-friendly di rendere più pulita e salubre l’aria delle città italiane.
Il capoluogo falesino è l’apripista di questo entusiasmante progetto che coinvolgerà anche altre città italiane. Dal Trentino alla Sicilia, è prevista nei prossimi mesi l’installazione di almeno altre 20 arnie, i ricoveri artificiali dove vivono le api domestiche, che diverranno in tal modo piccole centraline di monitoraggio per raccogliere preziosi dati sulla situazione dell’inquinamento nei centri urbani di tutta Italia.
La notizia è stata rilanciata anche da National Geographic, rivista sempre molto attenta alle iniziative mirate alla salvaguardia dell’ambiente. Anche l’assessorato regionale alle attività produttive si è mostrato entusiasta di questa virtuosa idea tramutatasi in realtà, sottolineando il valore di un’iniziativa che unisce la collaborazione tra una multinazionale e una giovane startup nel segno della green-economy.
C’è grande attesa per la fine di ottobre, data in cui si analizzeranno i risultati che forniranno una cartina da tornasole riguardo la situazione dell’inquinamento nelle città in cui sono state installate le casette delle api.