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La mappa del rischio idrico globale
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Il nuovo studio ha messo in evidenza le 21 aree del mondo a rischio siccità. Gli esperti hanno condotto un'analisi combinata di modelli idrogeologici e di 300 casi descritti nella letteratura scientifica, sino a stilare la prima mappa della crisi idrica globale. Ad accomunare ciascuna delle aree a rischio è il divario tra la domanda d'acqua da parte dell'uomo e la sua disponibilità.
La situazione dell’Italia
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La ricerca ha ulteriormente raggruppato le aree a rischio siccità in 6 gruppi, sulla base delle cause del problema. Non solo l'Italia è considerato uno dei Paesi a rischio, ma appartiene addirittura al gruppo più ampio, che contiene ben 8 "punti caldi" in tutto il mondo.
L’uso agricolo intensivo
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Quali sono le cause della siccità in Italia? Il problema è legato all'uso agricolo dell'acqua: le nostre risorse idriche sono minacciate da un impiego intensivo che sta diventando sempre meno sostenibile, e che richiede ormai una soluzione più incisiva.
Le altre aree a rischio
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Assieme all'Italia, in questo gruppo troviamo anche la grande pianura alluvionale della Cina settentrionale, la valle centrale della California, gli altipiani degli Stati Uniti, la valle del Nilo Bianco in Sudan, il delta del Nilo, la Grecia e la Turchia. Sono tutti accomunati dall'uso agricolo intensivo dell'acqua.
Il trattamento e la dissalazione delle acque
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Quali sono gli altri gruppi e le cause per cui sono considerati a rischio? Nel primo troviamo la penisola arabica, dove la bassa disponibilità naturale di acqua ha portato a trovare strategie alternative come il trattamento e la dissalazione dell'acqua di mare.
Il cambiamento idroclimatico
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Per il Cile centrale, la Spagna, il Giappone e il bacino australiano del Murray Darling, invece, il problema è il cambiamento idroclimatico: nel corso degli ultimi anni, questi Paesi sono stati colpiti da un progressivo e inarrestabile calo delle precipitazioni.
La crescita della popolazione
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La rapida crescita della popolazione lungo i bacini fluviali dell'Indo e del Gange, assieme ad una mancata regolamentazione dell'uso dell'acqua, ha portato ad una scarsità notevole di questa importante risorsa naturale, che ha conseguenze anche a livello di produzione alimentare.
Il depauperamento delle acque superficiali e sotterranee
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Un altro gruppo, composto dalle zone costiere del Perù e dall'Iran, ha come problema il depauperamento delle acque di superficie e di quelle sotterranee: l'esaurimento di queste risorse è stato segnalato, nei due Paesi, in oltre il 60% dei casi di studio.
La subsidenza del terreno
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Il Messico, Giava e il Vietnam sono accomunati da un consumo idrico notevole a livello industriale, urbano e agricolo: ciò che per questi Paesi rappresenta un problema è lo sfruttamento delle acque sotterranee, che sta provocando la subsidenza del terreno (ovvero il suo lento e progressivo sprofondamento).
Il commercio virtuale dell’acqua
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Infine, l'ultimo gruppo è formato dalla Thailandia, dove il rischio siccità è causato da commercio virtuale d'acqua: in poche parole, il suo sistema idrico è minacciato dall'ingente produzione di riso, di cui il Paese è uno dei maggiori esportatori al mondo.
La siccità è un problema sempre più allarmante, ma quali sono le cause e quali i Paesi del mondo che sono più a rischio? Una nuova ricerca condotta dall’Università di Utrecht, con il finanziamento di National Geographic Society, ci rivela che sono ben 21 le aree del mondo in cui la disponibilità d’acqua è ormai una vera e propria emergenza. I risultati dello studio, pubblicati sulla rivista ‘Environmental Research Letters’, sono preoccupanti. Soprattutto per l’Italia, considerata tra i Paesi più caldi.