A Venezia ci sono dei pesci robot che nuotano nella Darsena
Un folto banco di pesci robot si aggira nelle acque di Venezia per approfondire e registrare la biodiversità
Sviluppare e realizzare decine di pesci robotici capaci di interfacciarsi l’uno con l’altro in modo da comportarsi alla stregua di un vero e proprio banco di pesci, come quelli che si muovono in natura.
C’erano poi gli aFish i pesci robot intelligenti che hanno compiti esplorativi e di comunicazione con le altre tipologie di robot. Ogni singolo esemplare cattura una serie di informazioni che poi provvede a comunicare al resto del banco attivando così un comportamento collettivo al resto dei pesci robotici.
Infine l’altra creatura robotica che è stata immessa nelle acque veneziane è l’aPad, una ninfea artificiale su cui sono installati dei pannelli tramite cui è possibile ricaricare gli altri due robot.
L’idea di popolare le acque di Venezia con dei pesci robot è un progetto che coinvolge scienziati di sei paesi differenti, tra cui anche l’Italia che partecipa con Ismar-Cnr, meglio nota come l’Istituto di scienze marine, il consorzio Corila, formato dalle università di Ca Foscari e Iuav di Venezia, l’università di Padova e il Cnr e l’istituto nazionale di oceanografia e geofisica sperimentale.