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Le 1000 nuove parole inserite nel vocabolario Zingarelli

Mille nuove parole per l’edizione 2023 del vocabolario: da “boomer” a “greenwashing”, lo Zingarelli segue l’evoluzione di una lingua che cambia con la società

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Nell’edizione 2023 del vocabolario Zingarelli ci saranno 1000 nuove parole: entrano ufficialmente a far parte della lingua italiana espressioni d’uso comune come “boomer” e “millennial” ma anche diverse espressioni legate alle tematiche ambientali, da “transizione ecologica” a “greenwashing”.

Gli anglicismi però non devono spaventare: ad oggi rappresentano soltanto il 3% delle voci del vocabolario Zingarelli, addirittura in calo rispetto a quanto avveniva nel dizionario del 2017, quando erano quasi il 5% del totale.

Il vocabolario di una lingua che cambia

Dalla prima edizione dello Zingarelli, pubblicata in fascicoli nel 1917, sono più di 30mila le parole che sono entrate nella lingua italiana: come evolve la società così fa il nostro linguaggio, e il dizionario si arricchisce di continuo di nuove espressioni. Nella nostra lingua, la quarta più studiata al mondo, questo avviene così rapidamente che a partire dagli anni Novanta si è reso necessario aggiornare lo Zingarelli ogni anno, aggiungendo di volta in volta tutte le nuove parole entrate a far parte della lingua comune degli italiani.

Lo stesso Nicola Zingarelli, nel 1935, osservava che il suo Vocabolario appariva invecchiato già a distanza di pochi anni, “e bisognava dunque rifarlo in parte, oltre che ricorreggerlo”: in quel periodo entrarono a far parte del linguaggio degli italiani i termini legati all’aviazione, all’automobilismo e alla radiotelegrafia, e il dizionario andava necessariamente aggiornato.

Oggi nello Zingarelli esistono parole legate alla vita politica del Paese – come “tangentopoli”, “inciucio” o “buonismo” – e tantissimi nuovi vocaboli presi in prestito dall’inglese per descrivere le mutate condizioni della società e della comunicazione: da “coming out” a “smartphone” e “selfie”. Poi ci sono le espressioni inglesi che usiamo quotidianamente ma che ancora non rientrano nel vocabolario italiano, come il “know how” recentemente sdoganato dalla Crusca.

Gli inglesismi sono ormai inscindibili dall’uso comune della lingua, ma non c’è di che preoccuparsi: “In tutto il vocabolario gli anglismi saranno intorno al 3%”, spiega a ‘Repubblica’ Mario Cannella, lessicografo che dal 1993 cura l’aggiornamento annuale del dizionario edito da Zanichelli.

Le 1000 nuove parole dello Zingarelli 2023

Il compito del vocabolario è quello di raccogliere le parole del passato e quelle del presente, come un notaio che registra l’evoluzione della lingua nel corso degli anni, senza dare giudizi. Non tutte le parole d’uso comune però entrano di diritto nel dizionario: dipende da quanto tempo restano presenti nel vocabolario degli italiani, dalla diffusione accertata della parola e da quanto si crede che l’espressione possa diventare influente e persistente nell’uso quotidiano del linguaggio.

Le nuove parole di quest’anno suoneranno molto note a tutti, a partire da “Millennial”, “Generazione Z” e “boomer”, espressione che un tempo si riferiva semplicemente ai cosiddetti “baby boomers”, quelli cioè nati tra gli anni Cinquanta e Sessanta, e che oggi è usata per indicare più genericamente chi non sta al passo con la tecnologia.

L’evoluzione delle tecnologie ha sempre un ruolo importante nella definizione delle nuove parole: quest’anno è la volta di “algocrazia”, termine che indica una società in cui a detenere il potere sono macchine, intelligenze artificiali e complessi algoritmi.

Come uno specchio, il vocabolario mostra anche la nuova attenzione della lingua per le tematiche ambientali, con l’introduzione di termini come “transizione ecologica” o “bioispirato”, che significa modellato su forme o sistemi viventi. Entra nello Zingarelli anche il “greenwashing”, l’ambientalismo di facciata di cui si è sentito molto parlare in seguito alle polemiche sul Jova Beach Party.

Tra le nuove parole, anche la moda di riordinare gli spazi eliminando il superfluo, definita “decluttering”, e “catcalling”, termine che indica le molestie verbali subite per strada.

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