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Arte & Cultura

A Ventotene è stata trovata nei fondali un'anfora di 2100 anni fa

Nei fondali dell'Isola di Ventotene sono stati trovati importanti reperti archeologici tra cui un'anfora romana che potrebbe avere più di 2000 anni

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I fondali dei mari italiani sono uno scrigno ricco di reperti e testimonianze della lunga storia Italiana. Tra le ultime scoperte avvenute nei fondali dell’Isola di Ventotene ci sono numerosi reperti archeologici di grande importanza, tra cui un’anfora romana di epoca repubblicana in un buono stato di conservazione e un manufatto in tufo.

Recuperata dai fondali di Ventotene un’anfora romana

Ventotene è un’isola di origini vulcaniche che si trova nel Mar Tirreno a largo della costa tra Lazio e Campania. Conosciuta e abitata sin dal tempo degli antichi Greci, è con i Romani che Ventotene acquisisce più popolarità. Quest’isola, infatti, era nota non solo per la presenza di cave di tufo, ma perché questo è stato il luogo scelto da molti generali e imperatori in cui mandare in esilio familiari e altri importanti esponenti. Per questo motivo la zona è sempre stata al centro di studi da parte di archeologi ed esperti. Ed è così che anche le ultime ricerche svolte dalla Guardia di finanza di Civitavecchia nella zona hanno portato alla scoperta e al recupero di un’anfora di epoca romana Repubblicana.

L’oggetto che sembra avere, quindi, più di duemila anni pare essere del tipo di anfore “Dressel 1B” con un corpo cilindrico allungato. Questo tipo di anfore erano particolarmente diffuse e utilizzate tra la fine del II secolo e la metà del I secolo a.C. in tutta l’area tirrenica. Non è la prima volta che in questa zona viene trovato un simile reperto dato che proprio nel mese di agosto una persona mentre passeggiava sul lungomare di Latina ha ritrovato il collo di un’antica anfora che dopo alcuni accertamenti è risultato risalire al II secolo a.C.. Il reperto, infatti, era stato subito consegnato alla Guardia Costiera per permettere di condurre tutte le verifiche del caso.

Le ricerche avvenute nelle acque di Ventotene

Esperti sommozzatori della Stazione navale della Guardia di finanza di Civitavecchia in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio delle province di Frosinone e Latina ha svolto un importante lavoro di recupero di reperti archeologici. Presenti anche l’elicottero della Sezione Aerea di Pratica di Mare e alcuni mezzi navali. Oltre all’anfora risalente al periodo Repubblicano, infatti, a largo di Ventotene sono state trovate anche altre testimonianze molto antiche e altrettanto importanti. L’attività di recupero si è concentrata nella zona a sud dell’isola dove si trovano fondali bassi motivo per il quale si temeva che i reperti rinvenuti sarebbero potuti essere rubati dai mercanti d’arte.

Oltre all’anfora in questa missione è stato ritrovato anche un grande oggetto di forma cilindrica realizzato con il tufo locale che secondo gli esperti era parte del carico di un’imbarcazione naufragata nella zona. Anche altre testimonianze rinvenute nell’area avvallano quest’ipotesi e a conferma si può dire che le cave di tufo dell’isola erano molto utilizzate al tempo dei romani. Questi, infatti, le sfruttavano per realizzazione di ville e residenze. Il ritrovamento di questi importanti reperti di epoca romana è avvenuto seguendo delle particolari procedure che includono l’uso di speciali reti e di palloni di sollevamento. Quanto recuperato è stato poi trasportato all’interno della caserma della Guardia di finanza “Finanziere Mare Francesco Nunziale” e qui gli oggetti sono stati immersi in vasche di acqua dolce per consentire la desalinizzazione.

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