Urban Fishing, la moda inglese che ha contagiato l'Italia
L'Urban Fishing o Pesca Urbana è la nuova attività di origine inglese che ora sta spopolando in Italia grazie ai lavori di bonifica svolti dai Consorzi
È nota come “Urban Fishing” l’attività inglese che si sta diffondendo sempre più anche in Italia, grazie non solo alle opere di manutenzione idraulica realizzate dai Consorzi di bonifica ma anche a causa delle limitazioni imposte dal Covid.
L’Urban Fishing, la nuova attività di tendenza
Sta prendendo sempre più piede anche nelle nostre città la Pesca Urbana o Urban Fishing, ovvero la pratica di pescare lungo i corsi d’acqua che attraversano i centri urbani.
Questa attività sembra essersi diffusa grazie a Theo Pike, un appassionato di pesca britannico che qualche anno fa ha deciso di pubblicare il libro “Trout in dirty places”. Questo manuale è diventato popolare perché espone 50 luoghi del Regno Unito dove è possibile pescare le trote in corsi d’acqua che si trovano a pochi passi da un centro urbano o che addirittura lo attraversano.
Da Sheffield al sud di Londra, da Merthyr Tydfil a Edimburgo, Theo Pike illustra dove si può lanciare una mosca nei centri storici delle principali città inglesi trovando comunque dell’ottimo pescato. Questo libro ha portato molti lettori ad avvicinarsi ad una pesca non solo più rilassante ma anche più facilmente praticabile.
La pesca urbana, infatti, non richiede solo poche attrezzature ma essendo un’attività da praticare in città offre anche molti vantaggi, come quello di richiedere meno tempo negli spostamenti.
Questa attività sta prendendo molto piedi tra i giovani, chiamati anche “streeters”, che si sono appassionati a questa pratica ed ora si possono vedere impegnati in pesca ultralight lungo gli argini delle nostre città. Le limitazioni agli spostamenti dettate dal Covid hanno aiutato la diffusione della pesca urbana dato che questa non richiede di spostarsi al di fuori del proprio comune e può essere facilmente svolta anche al termine di una giornata di lavoro.
Grazie anche alle opere svolte dai Consorzi di bonifica, le acque dei fiumi che attraversano molte località italiane non sono più considerate sporche e inquinate ma luoghi da vivere e da valorizzare.
Due sono le città italiane diventate simbolo di questa nuova attività: Adria, nel Polesine, e Firenze. Nella città toscana, in particolare, il Consorzio di bonifica 3 Medio Valdarno ha svolto lavori di manutenzione nel torrente Mugnone che hanno consentito di ridurre il flusso d’acqua che scorre sotto i ponti. Questo ha fatto sì che si creasse un habitat ideale per diverse specie di pesci e anfibi che sono tornati a popolare le acque del torrente e così molti appassionati di pesca hanno cominciato a praticare qui l’Urban Fishing.