Antico anello con scritto Roma: l'eccezionale scoperta in Umbria
In Umbria durante una campagna di scavi presso il sito di Coriglia, non lontano da Orvieto, è stato trovano un anello bronzeo di grande valore
In Umbria, vicino a Orvieto, dal 2006 si scava con continuità nell’area di Coriglia che ha già portato alla luce ritrovamenti davvero antichi. Questi sono considerate testimonianze di come la zona fosse frequentata sia dagli etruschi che dai romani. Nel corso degli anni i reperti emersi sono stati parecchi fino al più recente ritrovamento di un anello in bronzo con la scritta “Roma” che secondo gli archeologi avrebbe davvero grande valore.
Il ritrovamento di un prezioso anello romano in Umbria
Coriglia è una piccola località del comune di Castel Viscardo che si trova a pochi chilometri da Orvieto, in provincia di Terni, ed è diventata famosa perché qui sono stati trovati reperti che indicano una presenza nella zona sin dagli etruschi. Le campagne di scavo in questo territorio sono gestite dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Umbria e queste vengono organizzate sin dal 2006 con cadenza annuale, con una breve interruzione avvenuta solo durante gli anni della pandemia.
Le scoperte degli archeologi hanno portato alla luce negli ultimi anni i resti di una mansio romana, ovvero un’antica area di sosta costruita per i viaggiatori tra la via Cassia e dalla via Traiana Nova. È proprio durante le ultime attività di scavo nel sito di Coriglia che è stato trovato un importante anello bronzeo con la scritta “Roma”. Secondo l’archeologa Silvia Simonetti, responsabile degli scavi, questo non era un anello sigillo ma un oggetto di prestigio indossato duemila anni fa da un esponente politico di spicco. Nell’anello è rappresentata in mezzo alla scritta “Roma” la dea Roma in seduta con i suoi attributi. Secondo quanto l’esperta ha spiegato ad ‘Ansa’ questo apparteneva sicuramente a una persona importante nella sfera politica della capitale.
Altri ritrovamenti avvenuti nel sito di Coriglia
Gli antichi romani non solo avevano dotato l’impero di una fitta rete stradale che collegava le località principali ma hanno anche realizzato in corrispondenza dei punti nodali stazioni di sosta, note come “mansio”. Queste servivano soprattutto ai viaggiatori più importanti per riposare e riprendersi. I resti trovati a Coriglia raccontano sicuramente che lì era presente una mansio, cosa che sembra tra l’altro confermata anche da quanto scritto nella Tabula Peutingeriana, un’antica carta romana che mostra le vie stradali dell’Impero.
Gli scavi nella zona hanno portato alla luce un’area di accoglienza e ricovero per persone illustri e animali. Tra le testimonianze emerse, oltre al prezioso anello bronzeo, ci sono circa 350 monete che vanno dal II secolo a.C. al IV secolo d.C. e numerosi reperti numismatici. A questi si aggiungono i ritrovamenti che dimostrano la presenza di impianti termali e vasche con acque sulfuree per i viaggiatori, a testimonianza di come questa mansio fosse frequentata proprio da personaggi illustri.
Questa area di sosta, infatti, si trovava in un punto strategico importante per la viabilità sia terrestre, rappresentata dalla via Cassia e dalla via Traiana Nova, sia fluviale grazie alla presenza del fiume Paglia. Come già accennato la zona era abitata prima anche dagli etruschi proprio per la sua posizione strategica. Qui, infatti, sono stati trovati anche molti reperti ex voto in terracotta e in bronzo del periodo etrusco.