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Arte & Cultura

Turista a spasso per gli scavi di Pompei di notte: il caso

Un turista americano sarebbe stato arrestato perché ripreso dal sistema di videosorveglianza mentre girava nel sito archeologico di Pompei di notte

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Pompei, sito archeologico di inestimabile valore storico e culturale, rappresenta una delle testimonianze più straordinarie della vita nell’antica Roma. Seppellita dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., Pompei è un luogo dove si sono preservate abitazioni, strade, botteghe e affreschi che ci restituiscono un vivido quadro di un’epoca passata. Questo patrimonio unico, che continua a rivelare nuove scoperte, necessita di un’altissima cura e attenzione non solo per motivi storici. Inoltre, è esposto a rischi di deterioramento e danneggiamento, specialmente alla luce di alcuni recenti episodi di vandalismo e intrusione.

Un turista a spasso tra gli scavi di Pompei nella notte

In questi giorni, il Parco Archeologico di Pompei è stato teatro di un evento inusuale, che ha suscitato curiosità e preoccupazione. Un giovane turista americano di 28 anni ha deciso di accedere al sito di notte. L’uomo è stato individuato dal sistema di videosorveglianza all’1:50 circa di notte, quando i custodi del parco hanno notato una figura sospetta attraverso le telecamere di sicurezza. Controllando le telecamere posizionate lungo l’ingresso di via Villa dei Misteri è stato così confermato l’ingresso di un intruso. Le immagini mostravano il giovane mentre si aggirava tra le antiche rovine scattando fotografie.

Immediatamente, il personale di vigilanza del sito ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine. Una pattuglia dei Carabinieri è giunta sul posto nel giro di pochi minuti ed è riuscita a rintracciare e bloccare l’uomo che non ha opposto resistenza. Il turista, incensurato e senza precedenti, è stato, quindi, fermato e denunciato. Fortunatamente, secondo quanto riportato dalle autorità, non sono stati riscontrati danni all’interno del parco archeologico.

Gabriel Zuchtriegel, il direttore del Parco Archeologico di Pompei ed Ercolano, ha ringraziato sia i custodi del sito sia l’Arma dei Carabinieri per l’intervento immediato. Su ‘La Repubblica’ si possono leggere le sue parole in merito: “Un intervento tempestivo ed esemplare, che dimostra l’efficacia del nostro sistema di sicurezza”.  Risulta, quindi, sempre più importante mantenere il controllo costante del sito, sia per la protezione del patrimonio sia per la sicurezza dei visitatori e del personale.

Altri casi di vandalismo al sito di Pompei ed Ercolano

Il sito di Pompei ed Ercolano è un luogo di grande interesse e grande pregio tanto da essere stato dichiarato Patrimonio UNESCO. Qui professionisti e archeologici sono sempre al lavoro per portare alla luce nuovi resti e reperti che sono stati ricoperti dalla colata di lava al tempo dell’eruzione. Per il suo grande valore il sito va tutelato. L’intrusione del turista americano è purtroppo solo uno degli ultimi episodi che hanno come protagonisti dei siti archeologici italiani. Pompei è già stata teatro di comportamenti inappropriati. Non è raro, ad esempio, che alcuni turisti tentino di portar via frammenti di pietre o piccoli manufatti come “souvenir”, ignorando l’importanza storica di ogni elemento del sito. Ma non solo.

Quest’estate, per esempio, i custodi avevano trovato una scritta su un muro di un monumento funebre. Pare che un visitatore avesse inciso la firma “Daniel” in blu sull’angolo di un edificio antico. Gli esperti del Parco si sono subito attivati per ripulire l’iscrizione e riportare il monumento al suo stato originale. Non è stato purtroppo un episodio isolato. Qualche settimana prima a Ercolano un turista olandese aveva lasciato la sua firma con un pennarello nero su una delle pareti affrescate di una domus romana. In quel caso i Carabinieri erano subito intervenuti e avevano denunciato l’uomo per “distruzione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali e paesaggistici”.

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