Scritte elettorali in casa: a Pompei c'era già il voto di scambio
Pompei, scoperte iscrizioni elettorali all’interno di un’abitazione: esistevano le cene elettorali e il voto di scambio era all’ordine del giorno
Gli scavi in corso nella Regio IX continuano a rivelare importanti dettagli della vita quotidiana di Pompei: dopo la scoperta di una natura morta con focaccia e calice di vino, sono state rinvenute, sui muri interni di un’abitazione dell’isolato 10, diverse iscrizioni elettorali.
Queste iscrizioni, l’equivalente antico dei manifesti elettorali di oggi, si trovano generalmente sui muri esterni degli edifici: la loro presenza all’interno della casa, spiegano gli archeologi, lascia intendere che a Pompei, duemila anni fa, già esistevano pratiche come le cene elettorali e il voto di scambio.
Pompei, scoperte iscrizioni elettorali all’interno di una casa
Gli scavi dell’isolato 10 della Regio IX di Pompei, già in parte scavato tra il 1888 e il 1891, sono ripresi nel gennaio del 2023: da allora, nell’area intorno al panificio e all’antica lavanderia, sono emerse testimonianze di inestimabile valore. Affreschi, corpi di alcune vittime dell’eruzione che trovarono la morte sotto il solaio del panificio, banconi da lavoro e tracce di un incendio.
L’ultima scoperta è avvenuta nella casa 10,1, che occupa l’area nord-occidentale dell’insula 10. La stanza indicata dagli archeologi come ambiente 12 è tappezzata di messaggi elettorali, che coprono tre pareti, in sostegno del candidato Aulo Rustio Vero – personaggio politico che, insieme a Giulio Polibio, compare in diversi altri programmata scoperti a Pompei. Una delle iscrizioni più significative è stata tradotta come “Vi esorto vivamente a votare per Aulo Rustio Vero, candidato edile, uomo degno della carica dello Stato”.
La presenza di queste iscrizioni all’interno dell’abitazione, spiegano gli archeologi, potrebbe trovare una spiegazione nella “prassi di organizzare, all’interno delle case dei candidati e dei loro amici, eventi e cene allo scopo di promuovere la campagna elettorale”.
A Pompei esisteva il voto di scambio: la scoperta nel panificio
La casa oggetto di scavo probabilmente apparteneva a un liberto o a un sostenitore del candidato Aulo Rustio, ed è la stessa abitazione che ospita anche il grande panificio cui si devono alcune delle scoperte più affascinanti degli ultimi anni.
Come spiegano gli archeologi, “la presenza del panificio è un fattore tutt’altro che secondario, anche nell’ottica della campagna elettorale nell’antica Pompei, dove quello che oggi si definisce “voto di scambio” era all’ordine del giorno”.
Come spiega Maria Chiara Scappaticcio, professoressa di latino presso l’Università Federico II a Napoli e co-autrice dello studio appena pubblicato: “Edili e fornai collaboravano ai limiti della legittimità e, plausibilmente come Giulio Polibio, A. Rustio Vero potrebbe aver capito fin da subito, quando ancora brigava per diventare edile e nel pieno della sua campagna elettorale, che (soprattutto) di pane vive l’elettore”.
Probabilmente, il candidato finanziava direttamente le attività del panificio: su una macina di pietra vulcanica, infatti, appaiono le iniziali del candidato, A.R.V..
Altre scoperte nella Regio IX: i resti dell’offerta votiva
L’ambiente 12 ospita anche il grande Larario della casa, un’edicola sacra dipinta caratterizzata da due serpenti in stucco. Qui sono stati rinvenuti i resti di un’ultima offerta votiva, probabilmente avvenuta poco prima dell’eruzione.
Grazie alle analisi archeobotaniche e archeozoologiche è stato possibile ricostruire questo ultimo rituale: “L’offerta era costituita principalmente da fichi e datteri che erano stati bruciati davanti all’altare”, si legge nella ricerca, “il combustibile utilizzato è rappresentato dai numerosi resti frammentati di noccioli di oliva a cui era aggiunta la pigna con i pinoli, immancabile nei riti che caratterizzano soprattutto i larari”.
A chiusura del rito “è stato posto un uovo intero direttamente sull’altare in muratura del larario. L’altare è stato poi coperto con una tegola”.