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Arte & Cultura

Sassi di Matera in pericolo per il parkour: l'allarme dagli Usa

I Sassi di Matera sono in pericolo a causa del parkour: il quotidiano Washington Post lancia l'allarme che riguarda il patrimonio dell'Unesco

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

I Sassi di Matera sono in pericolo per colpa di chi pratica il parkour: a lanciare l’allarme è stato il quotidiano statunitense ‘Washington Post’ che ha dedicato un articolo al tema già sollevato dal coreografo Luca Tommassini.

Tramite i suoi canali social, il ‘Washington Post’ ha anche ripreso alcuni video diffusi dal gruppo londinese Team Phat che mostrano salti e acrobazie tra le tipiche abitazioni di tufo di Matera, arrecando danni a una delle città più apprezzate e antiche al mondo.

Sassi di Matera, l’allarme parkour

Nell’articolo del quotidiano statunitense viene posto l’accento sul problema legato al parkour tra i Sassi di Matera, evidenziando come un gruppo di funamboli britannici avrebbe deteriorato il tetto di un edificio situato proprio nel cuore degli Antichi Rioni.

I video del gruppo britannico Team Phat, presi come esempio dal Post per lanciare l’allarme, hanno totalizzato milioni di visualizzazioni, andando a scatenare migliaia di reazioni di sdegno da parte degli utenti del web: la maggior parte dei commenti manifestano indignazione nei confronti di chi mette a repentaglio i Sassi di Matera, tra le destinazioni più gettonate del turismo storico-archeologico in Italia.

Già nel recente passato il gruppo Team Phat, dedito al parkour, aveva fatto scalpore per aver praticato la specialità in un’altra località d’Italia: era il 2023 quando venne pubblicato un video che mostrava le acrobazie degli atleti londinesi a Venezia.

In quell’occasione uno dei membri del collettivo era stato filmato mentre saltava da un edificio all’altro nei canali di Venezia: il video provocò l’ira del sindaco Luigi Brugnaro che si scagliò contro l’atleta e contro il gruppo stesso, poi multato e messo al bando dal Capoluogo del Veneto.

La denuncia del coreografo Luca Tommassini

Prima del Washington Post a denunciare il problema legato alla pratica del parkour tra i Sassi di Matera era stato Luca Tommassini, noto ballerino, coreografo, direttore artistico e regista italiano che nel corso della sua carriera ha lavorato con popstar internazionali del calibro di Madonna, Michael Jackson, Prince, Kilye Minogue, Janet Jackson, Diana Ross, Paula Abdul e tanti altri ancora.

Sul suo profilo Instagram, Luca Tommassini aveva pubblicato uno dei video del gruppo Team Phat in cui un atleta, intendo nel praticare il parkour a Matera, cade dopo aver rovinato una parete di tufo. Il coreografo aveva poi inserito il seguente post a corredo del video, manifestando tutto il proprio dissenso:

“Ma come vi permettete, sapete dove siete e cosa state toccando? Matera non dovrebbe essere usata come parco di parkour – ha scritto Luca Tommassini – quella pietra potrebbe essere lì prima della scoperta dell’America o anche prima. Questa città è patrimonio dell’Unesco per un motivo. Dovreste godere il più possibile della nostra disciplina, ma dovreste anche stare attenti a dove mettete i piedi, non solo per sicurezza ma anche per rispetto della cultura che appartiene a tutti noi”.

L’indignazione, dunque, è forte nei confronti di chi mette a repentaglio un patrimonio dell’Unesco come Matera, eletta nel 2024 una delle migliori città d’arte in Europa: l’augurio è che le denunce del Washington Post e di Tommassini, unite ai commenti degli utenti dei social, siano utili a salvaguardare un luogo unico al mondo.

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