In crisi 4 famiglie su 10: perché e le differenze tra Nord e Sud
A causa dei rincari alimentari, 41 famiglie italiane su 100 faticano a sostenere le spese di tutti i giorni: emergono differenze tra Nord e Sud
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Carne
Il Termometro Altroconsumo si basa sui dati raccolti nel 2023: in cima alle voci di spesa più problematiche per le famiglie italiane troviamo quelle relative alla carne che costa l'8% in più rispetto all'anno precedente.
Pesce
Insieme alla carne, anche il pesce ha subito rincari dell'8%, rappresentando una delle voci più problematiche per le spese delle famiglie in Italia.
Frutta
I prezzi della frutta sono aumentati del 7% dal 2022 al 2023: lo rivela l'indagine annuale Termometro Altroconsumo.
Verdura
Nei supermercati italiani, al pari della frutta, anche il costo della verdura è aumentato del 7%. La verdura è tra le voci di spesa più problematiche dopo carne e pesce.
Bar
Secondo quanto riferito dall'indagine Termometro Altroconsumo 2023, in Italia è in crescita anche il numero di persone che fanno fatica a concedersi qualche sfizio al bar.
Ristorante
Per il 44% degli italiani, secondo l'indagine di Altroconsumo, andare al ristorante rappresenta un problema: i prezzi sono saliti dell'8% dal 2022 al 2023.
Differenza tra Nord e Sud
Dall'indagine emergono profonde differenze a livello geografico: le regioni d'Italia dove si riesce meglio ad affrontare i rincari della spesa sono quelle del Nord Ovest, su tutte la Liguria, La Lombardia e il Piemonte. Tra le regioni dove la capacità di sostenere le spese è sotto la media troviamo anche la Campania e la Calabria.
L’andamento al Centro e sulle Isole
L'andamento è più stabile al Centro e sulle isole: la Sicilia, per esempio, seppur di poco è tra le regioni dove le famiglie riescono a sostenere i rincari alimentari, subito dopo le regioni del Nord-Ovest e al pari di Trentino Alto Adige e Veneto.
Spesa, le aspettative delle famiglie
La situazione che riguarda i rincari alimentari in Italia è molto delicata e le famiglie tendono a guardare al futuro con timore e pessimismo. Il 32% dei consumatori che ha risposto al sondaggio di Altroconsumo pensa che nel 2024 ci saranno ancora più difficoltà nel sostenere le spese quotidiane. La metà degli interpellati ritiene che la situazione resterà invariata rispetto all'anno precedente, mentre appena il 19% è convinto che le cose miglioreranno.
Il confronto con l’estero
Grazie all'indagine è possibile confrontare la situazione italiana con quella di Paesi esteri: quanto succede sul territorio nazionale ha diversi punti in comune con la Spagna, Nazione che insieme all'Italia condivide anche l'allarme sul prezzo dell'olio extravergine d'oliva.
In Italia 1 famiglie su 10 sono in crisi anche a causa dei forti rincari alimentari: il dato emerge dall’indagine Termometro Altroconsumo che rivela come la capacità di spesa dei nuclei familiari nel nostro Paese sia molto debole.
L’indagine, attraverso un indice specifico, attesta il livello di difficoltà dei consumatori nell’affrontare le spese di tutti i giorni. L’analisi evidenzia anche delle profonde differenze a livello geografico tra il Nord e il Sud del Paese.
Federico Cavallo, responsabile relazioni esterne di Altroconsumo, ha commentato così la situazione: “Gli elementi di contesto che avrebbero potuto avere un impatto positivo, come la crescita del Pil e l’aumento dell’occupazione, non sono riusciti a incidere nel senso di un miglioramento nella percezione che hanno gli italiani della loro capacità di spesa in molti ambiti quotidiani – si legge sul ‘Corriere della Sera’ – la mancata accelerazione della dinamica salariale e l’inflazione ancora alta per gran parte dell’anno hanno eroso ogni margine di miglioramento proiettando un’ombra di timore e pessimismo anche sul 2024”.