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Il Primitivo di Manduria per Sinner non è "autentico": il caso

Nuova polemica sul Primitivo di Manduria dedicato a Jannik Sinner: per il Consorzio di tutela il vino donato a Sesto Pusteria non sarebbe autentico

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Continua a tenere banco la questione legata alle bottiglie di Primitivo di Manduria dedicate a Jannik Sinner: era già scoppiata una polemica per via dell’assenza della fascetta obbligatoria che serve a contrassegnare i prodotti Doc e Docg e adesso è arrivata una presa di posizione dura da parte dell’ente di tutela del vino.

Primitivo di Manduria dedicato a Sinner: la polemica

Sul caso del Primitivo di Manduria dedicato a Jannik Sinner è intervenuto il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria che opera in regime di erga omnes ed è autorizzato a segnalare possibili utilizzi illeciti del nome. Come riferito da ‘Gambero Rosso’, l’ente ha diramato una nota riguardo la vicenda:

“Appare chiaro che il Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria non può considerare e riconoscere come autentiche le bottiglie di vino regalate al campione di tennis Jannik Sinner, perché sprovviste del contrassegno di Stato” si legge nella nota dell’ente che ha annunciato di aver segnalato “a tutte le autorità competenti per materia un possibile uso fraudolento del nome della Denominazione”. L’ente, parlando di “grave e ingente danno all’immagine del Consorzio e delle tre filiere che si prodigano” per produrre e commercializzare il vino, ha invitato tutti gli operatori del settore vitivinicolo a “non perseguire pratiche sleali o scorrette”.

La fascetta di Stato è stata introdotta a tutela della denominazione del Primitivo di Manduria: serve a garantire l’autenticità del vino e a proteggerlo dalle contraffazioni. Il contrassegno contiene l’emblema dello Stato Italiano insieme alla dicitura “Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste” e la sigla Doc che serve a identificare la denominazione.

Sulla fascetta troviamo anche un numero progressivo unico e una serie alfanumerica, elementi che rendono ogni bottiglia tracciabile. E ancora: un codice a barre con le informazioni per la tracciabilità e in alcune occasioni anche il nome della denominazione oppure il logo ufficiale.

A verificare che le informazioni sulla fascetta, registrata nei registri di cantina per garantire la tracciabilità, è l’Icqrf. Di recente il Consorzio ha inoltre annunciato la volontà di voler far recapitare a Jannik Sinner, tennista numero uno al mondo, del vero vino Doc: “Ci siamo attivati affinché Jannik possa avere l’autentico Primitivo di Manduria Doc e Docg”.

Le bottiglie dedicate al tennista

In totale le bottiglie di Primitivo di Manduria Doc dedicate a Jannik Sinner sono 73, come le vittorie ottenute dal campione italiano alla fine del 2024. Le bottiglie, prima di Natale, sono state spedite dal sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, a Thomas Summerer, primo cittadino di Sesto Pusteria, il paesino dove risiede la famiglia di Sinner.

Lo stesso sindaco di Sesto Pusteria, una volta ricevute le bottiglie, ha risposto con una lettera indirizzata al suo “collega” di Manduria per ringraziarlo del gesto. L’iniziativa era nata con l’intento di stringere un gemellaggio tra le due città, anche al fine di istituire un legame per fini sportivi e culturali. Ogni bottiglia di Primitivo di Manduria è caratterizzata dalla presenza di un’etichetta arancione, colore che identifica Sinner, e il volto stilizzato del tennista numero uno del ranking Atp.

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