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Il caso del Primitivo di Manduria dedicato a Jannik Sinner

Primitivo di Manduria dedicato a Jannik Sinner, le 73 bottiglie del pregiato vino sono diventate un vero e proprio caso mediatico: la polemica

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Il Primitivo di Manduria dedicato a Jannik Sinner è diventato un caso: non mancano le polemiche per le 73 bottiglie di “Rosso Jannik” dedicata dal comune della cittadina pugliese al sindaco di Sesto Pusteria, il luogo di origine del tennista numero uno del Ranking Atp.

Quello che è nato come un gesto simbolico per suggellare una sorta di gemellaggio tra i due comuni, così distanti tra di loro ma uniti dalle gesta del campione altoatesino, è stato contestato dal gruppo di Progressisti di Manduria.

Primitivo di Manduria dedicato a Sinner: il caso delle bottiglie

Attraverso un comunicato congiunto di Progressisti Manduria, Manduria Migliore e Federcivica, sono state mosse delle critiche alla donazione delle bottiglie di “Rosso Janik” dedicata al tennista numero uno al mondo.

Nel lungo comunicato viene posto all’attenzione il fatto che dalle foto delle bottiglie circolate in queste ore “nessuna di essa sembra avere la fascetta obbligatoria che deve contrassegnare le bottiglie Doc e Docg” del prodotto “come previsto dalla normativa e dal Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria”.

Nel comunicato si legge che le bottiglie della discordia “sono prodotte dall’azienda di proprietà dell’assessore all’Agricoltura e Attività Produttive” e quindi, hanno fatto notare le associazioni, “che un imprenditore vitivinicolo possa non conoscere questa normativa già appare incredibile, ma che a non conoscerla sia l’assessore stesso all’Agricoltura è davvero qualcosa che dovrebbe far riflettere su che soggetti politici abbiano in mano le sorti del nostro territorio”.

Le polemiche e la nascita dell’iniziativa

La questione legata alla mancanza delle fascette obbligatorie per contrassegnare le bottiglie Doc e Docg del Primitivo di Manduria dedicato a Sinner, tra i nomi più cercati sulla Treccani nel 2024, ha scatenato una grande polemica. Nel comunicato, riportato da ‘Manduria Oggi’, si legge anche: ”

“Il consigliere Domenica Sammarco ha richiesto ufficialmente riscontri a chi di competenza per evitare che questa azione possa incidere negativamente sui cittadini, con richieste di danni per l’utilizzo pubblico di merci non immettibili sul mercato e in eventuale violazione dei diritti d’immagine del campione del tennis”.

Come detto sono 73 le bottiglie di Primitivo di Manduria Doc dedicate a Jannik Sinner: un numero non casuale, perché 73 sono le vittorie fin qui ottenute dal tennista italiano. Le bottiglie sono state spedite prima di Natale dal sindaco di Manduria, Gregorio Pecoraro, al Thomas Summerer, il primo cittadino di Sesto Pusteria, comune dove risiede la famiglia del campione.

Il nome dato al vino è “Rosso Jannik”: come riferito da ‘La Gazzetta del Mezzogiorno’, ogni bottiglia presenta un’etichetta arancione, il colore che identifica Sinner, con il volto stilizzato del tennista. L’iniziativa, ha spiegato il sindaco di Manduria, è nata con l’intento di “stringere un gemellaggio tra le due città al fine di istituire un legame per fini sportivi e culturali”.

Dopo aver ricevuto le bottiglie di Primitivo di Manduria, il sindaco di Sesto Pusteria, Thomas Summerer, ha risposto con una lettera indirizzata al primo cittadino del comune pugliese: “È un onore speciale per noi ricevere la sua generosa donazione in onore del nostro campione. Le assicuriamo i nostri ringraziamenti e la nostra riconoscenza”.

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