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Chiuso il porto di Castro: "pericolo" nella perla del Salento

Nel Salento il porto di Castro è al centro di un provvedimento inatteso legato alla sicurezza che rischia di influenzare la stagione turistica

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

A pochi giorni dall’inizio ufficiale della stagione estiva 2025, uno dei porti più noti del litorale adriatico salentino, il porto di Castro Marina, ha ricevuto un’ordinanza di chiusura.

Perché è stato chiuso il porto di Castro e cosa dice l’ordinanza

Il porto di Castro, nel cuore del Salento, si trova lungo la costa adriatica in provincia di Lecce, a circa venti chilometri da Otranto e trenta da Santa Maria di Leuca. Fa parte del Comune di Castro, centro abitato noto per le sue acque limpide, le scogliere a picco sul mare e un patrimonio speleologico di grande interesse, tra cui la celebre Grotta Zinzulusa, raggiungibile sia da terra che dal mare.

Proprio da questo piccolo approdo partono numerose escursioni in barca verso le località costiere limitrofe, che attirano ogni anno visitatori italiani e stranieri. Il porto ha anche ottenuto negli anni la Bandiera Blu d’Europa, riconoscimento assegnato alle località balneari che rispettano criteri di qualità ambientale.

In questo contesto, l’ordinanza emanata dall’ufficio circondariale marittimo di Otranto che ha disposto il divieto di accesso, navigazione e balneazione nell’intera area portuale, ha creato non poco scompiglio. La decisione è giunta in seguito ai rilievi effettuati durante i lavori di dragaggio da parte della società incaricata, che ha evidenziato la presenza di anomalie strutturali.

Come riportato sul ‘Corriere della Sera’, nell’ordinanza si legge: “Considerato che allo stato attuale non è stata fornita idonea documentazione tecnica e/o ogni altra evidenza documentale da cui si evinca il necessario gradiente di sicurezza che permetta lo svolgimento delle normali attività portuali e non è stata comunicata la fine dei lavori di dragaggio che hanno interessato lo specchio d’acqua prospiciente il porto di Castro; ritenuto necessario garantire i superiori interessi connessi alla sicurezza della navigazione e portuale, nonché alla pubblica incolumità”.

L’autorità ha stabilito che “nell’area portuale del porto di Castro sussistono pericoli per la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare”. Il provvedimento impedisce “navigare, con qualunque unità, sia da diporto che ad uso professionale; accedervi e praticare la balneazione; effettuare attività di immersione con qualunque tecnica; svolgere attività di pesca di qualunque natura; svolgere qualsiasi attività marittima”.

La reazione del Comune di Castro

A seguito dell’ordinanza, il Comune ha comunicato di aver incaricato la stessa ditta responsabile del dragaggio di eseguire ulteriori accertamenti tecnici. I rilievi avrebbero individuato erosioni alla base delle banchine; la buona notizia è che le verifiche strutturali condotte con prove di carico non avrebbero evidenziato elementi tali da compromettere la funzionalità dell’infrastruttura.

Il sindaco di CastroLuigi Fersini, ha dichiarato che “alla luce dei report tecnici l’ordinanza di chiusura del porto potrebbe essere revocata entro 48 ore”. Ha inoltre ricordato che l’intervento di dragaggio, già concluso, ha comportato la rimozione di rifiuti accumulatisi per decenni, con una perdita progressiva di profondità dei fondali di circa un metro.

Il progetto, sostenuto da un finanziamento pari a 1,3 milioni di euro, è stato finalizzato alla bonifica dei fondali e alla messa in sicurezza del bacino portuale, con lo smaltimento del materiale in discarica. Tra i passaggi previsti vi sono anche iniezioni di cemento per sigillare le cavità formatesi nel tempo.

L’amministrazione comunale resta in attesa di una valutazione definitiva da parte della Capitaneria di Porto, che potrà decidere in merito alla revoca del divieto e alla conseguente riapertura dell’area alla navigazione, alla balneazione e alle attività marittime.

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