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"La sposa" offende il Veneto: polemica sulla fiction Rai

Polemica sulla fiction Rai "La Sposa": per il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, la serie sarebbe offensiva nei confronti della regione

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Ha suscitato diverse polemiche la fiction Rai “La Sposa“: c’è stato un duro botta e risposta tra la produzione della miniserie televisiva e il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, dopo la messa in onda della prima delle tre puntate in onda la domenica sera su Rai 1.

Il motivo della polemica sta nella trama della serie tv targata Rai: la sposa è una giovane donna che per salvare la famiglia dall’indigenza, decide di lasciare la Calabria e accettare il matrimonio per procura con un agricoltore vicentino. Per Roberto Ciambetti, il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto, si tratta di un falso storico che nuoce al racconto di una tragedia vissuta da molte italiane.

Polemica sulla fiction Rai “La sposa”

Secondo Ciambetti quanto visto nella prima puntata metterebbe “in ridicolo non solo i veneti, ma anche le calabresi” si legge su Il Gazzettino. “Pensare a un matrimonio per procura a fine anni Sessanta di una giovane calabrese con un ricco ma rozzo discendente di un agricoltore vicentino è a dir poco un azzardo, se non una provocazione senza senso e lontanissima dalla realtà storica- ha spiegato il Presidente del Consiglio Regionale del Veneto – La sposa non regge neanche se pensiamo a cosa sul finire degli anni Sessanta stava accadendo nel Vicentino, quando gli operai di Schio, Arzignano e Valdagno vivevano la stagione delle battaglie operaie e tanti vicentini ancora emigravano verso la Germania, la Svizzera, il Venezuela, il Brasile e l’Australia”.

Gli fa eco Giustina Destro, responsabile della Fondazione Bellisario per il Nordest: “Trovo inaccettabile che si faccia di questa regione, alla vigilia del Sessantotto, la fotografia di una terra arretrata. A quei tempi ero una ragazza, penultima di otto sorelle, con un padre che diceva sempre: il più grande investimento che posso fare è quello sulla crescita culturale delle mie figlie. Privilegiata io? In quell’epoca la famiglia media aveva rispetto per le donne, che ricoprivano un ruolo importante nella società”.

Dal canto suo, Simone Toffanin, produttore teatrale di Padova e attore che nella fiction presta il volto al barista Umberto, ha voluto replicare così alle critiche ricevute: “Bisogna distinguere la storia dall’ambiente sottolinea e sono sicuro che se la vicenda fosse stata ambientata in un’altra regione, la cose non sarebbero andate diversamente. Più che dipingere male i veneti, La sposa stigmatizza una famiglia dove c’è ancora il padre-padrone. Non credo di scoprire niente di nuovo, se rilevo che nel Veneto degli anni Sessanta c’era un forte maschilismo. Oggi ci viene naturale voler rimuovere certi aspetti, ma posso assicurare che l’intento del regista Giacomo Campiotti era quello di enfatizzare la forza dell’emancipazione femminile, non certo la grettezza del contesto”.

“La Sposa” è una miniserie televisiva diretta da Giacomo Campiotti, co-prodotta da Rai Fiction e Ednemol Shine Italy. Parla della storia di Maria Saggese, giovane calabrese interpretata da Serena Rossi, che per salvare la propria famiglia dall’indigenza accetta la proposta di matrimonio con procura di un agricoltore vicentino.

La serie tv è ambientata in Veneto ma è stata girata in diverse location sparse per l’Italia: le riprese sono iniziate a Roma, la città più cercata su Google nel 2021. Nel corso dell’estate, la troupe si è spostata in Puglia, girando in luoghi incantevoli come Vieste e Monte Sant’Angelo che vantano alcune delle migliori spiagge italiane secondo Forbes. Le riprese si sono spostate successivamente in Piemonte, una delle Regioni premiate con gli Oscar del Turismo: il cast ha girato ad Alessandria, Crescentino, Fontanetto Po e Carignano.

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