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Pizza a 966 euro: il caso a Busto Arsizio

In una pizzeria situata nel comune lombardo di Busto Arsizio, in provincia di Varese, una pizza è stata pagata ben 966 euro: ecco cosa è successo

Pubblicato:

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Nuovo caso scontrino in Italia: questa volta si tratterebbe di una presunta truffa, consumata ai danni dell’ignaro cliente di una pizzeria di Busto Arsizio, nel Varesotto. Nel locale in questione, il cliente è arrivato a pagare una pizza ben 966 euro.

Il proprietario della pizzeria sarebbe già noto alle forze dell’ordine e avrebbe utilizzato il metodo del malfunzionamento del Pos per ricevere pagamenti superiori a quelli delle cene effettivamente consumate. La vittima del raggiro, per mesi, non ha mai sospettato nulla: d’altronde esisteva un rapporto di fiducia con il ristoratore del locale dove era solito recarsi ogni settimana.

Una pizza pagata 966 euro a Busto Arsizio: il caso

Stando a quanto riferito dal quotidiano ‘La Prealpina’, il raggiro sarebbe andato avanti per diversi mesi, dal marzo al luglio del 2021, quando il malcapitato che frequentava abitualmente la pizzeria ogni venerdì sera per cenare in compagnia della moglie, ha lasciato ben 6.500 euro nel locale.

La vittima della presunta truffa, ovviamente, non si era accorta di nulla: a scoprire cosa stava succedendo è stata la moglie, cointestataria dello stesso conto corrente, quando ha notato che il plafond mensile della carta di credito di 5.000 euro era stato superato.

Di fronte al superamento del plafond, la donna ha deciso di vederci chiaro ed è andata a consultare l’elenco dei movimenti bancari, al fine di risalire all’emorragia di denaro. La documentazione non ha lasciato alcun dubbio, mostrando tanti pagamenti nei confronti della pizzeria dove la donna cenava insieme al marito ogni venerdì sera.

Nell’elenco dei movimenti bancari figuravano pagamenti per 6.500 euro versati alla pizzeria dal marzo al giugno del 2021. Il caso più eclatante è quello di una pizza pagata qualcosa come 966 euro, una cifra davvero fuori dal comune anche in un periodo caratterizzato dall’inflazione che grava sulle famiglie italiane.

La ricostruzione delle forze dell’ordine

A questo punto sono entrati in azione i carabinieri che hanno ricostruito  quanto accaduto nel locale di Busto Arsizio, comune del Varesotto che vanta una delle migliori Gelaterie d’Italia 2024 premiate con i Tre Coni di Gambero Rosso. Secondo gli agenti, il titolare della pizzeria metteva in atto il trucco del malfunzionamento del Pos, adducendo problemi di linea che costringevano il cliente a ripetere più volte l’operazione per pagare il conto della cena consumata tramite carta di credito e bancomat, come suo solito.

Il ristoratore, inoltre, non rendeva mai disponibile la tecnologia contactless e così facendo, il pin della carta veniva inserito ogni volta. Secondo l’accusa, a ognuno dei ripetuti tentativi di pagamento corrispondeva un prelievo del conto dell’ignaro cliente che non aveva mai sospettato nulla, anche per via del rapporto di fiducia che lo legava al titolare della pizzeria frequentata in maniera abituale.

Il proprietario del locale di Busto Arsizio, località in provincia di Varese dove è stato avvistato un lupo in pieno centro, sarebbe peraltro già noto alle forze dell’ordine per reati e segnalazioni di vario titolo. L’uomo è finito a processo davanti alla corte con l’accusa di truffa aggravata da abuso di prestazione d’opera. Le accuse, ovviamente, andranno provate in fase di dibattimento.

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