In moto sul Passo dello Stelvio, la regina delle strade
Un itinerario motociclistico che guarda al Passo dello Stelvio da ogni angolazione, per non perdere neanche una curva dell'incredibile tetto d'Italia
Il Passo dello Stelvio si trova nelle Alpi Retiche meridionali, tra l’Alto Adige e la Lombardia, ed è una delle destinazioni preferite dai motociclisti di tutta Europa. Sul “tetto d’Italia” arrivano ogni anno centinaia di appassionati, desiderosi di attraversare una delle strade più iconiche ed affascinanti d’Italia, definita come un capolavoro in ambito di costruzioni stradali.
A 2758 metri sul livello del mare, il valico dello Stelvio (Stilfser Joch in tedesco) è il più alto valico automobilistico italiano ed il secondo più alto d’Europa, dopo il francese Colle dell’Iseran.
Quando un motociclista decide di approcciare allo Stelvio, sa già che non sta partendo per un viaggio qualunque: durante il tragitto non mancano le vedute mozzafiato delle nostre Alpi, ma la magia qui è tutta sulla strada.
Da qualunque versante lo si approcci, il Passo dello Stelvio, coi suoi tornanti cadenzati come in un valzer, accompagna fino in cima in una danza che ormai è leggenda tra i motociclisti di tutta Europa.
Sono tre i versanti dai quali salire sul Passo dello Stelvio: da Bormio in Lombardia, da Prato allo Stelvio sul versante altoatesino e da Santa Maria in Val Mustair, sul versante Svizzero.
Che si tratti di una “folle” unica giornata o di un più rilassato tragitto di due o tre giorni sulle Alpi, il Passo dello Stelvio offre tre percorsi che, specie in moto, sono tre itinerari completamente diversi per vivere la magia del tetto d’Italia. Ve li proponiamo come tappe di un itinerario ideale per chi non vuole perdersi neanche un pezzetto del leggendario asfalto della SS 38.
- Bormio-Valico dello Stelvio: la panoramica
- Dalla Val Venosta alla cima Coppi: lo Stelvio come in foto
- Il lato estremo dello Stelvio: da Santa Maria in Val Mustair al valico
Itinerario 1, Bormio-Valico dello Stelvio: la panoramica
Il tragitto da Bormio al valico dello Stelvio si percorre in mezz’ora circa: la strada per la cima è lunga circa 22 chilometri per 36 tornanti. Nonostante il dislivello tra il punto di partenza e quello di arrivo superi i 1500 metri, la pendenza nel tratto lombardo dello Stelvio non supera mai il 9,5%.
È un buon percorso per iniziare a familiarizzare con gli 88 tornanti del Passo dello Stelvio, con strada larga e ritmi di marcia piuttosto amichevoli, che permettono qualche sparuta allungata ma anche una sosta lungo la strada per godere degli splendidi panorami alpini che accompagnano tutto il tragitto.
La Valtellina e la Valle del Braulio non devono distrarvi troppo. Sullo Stelvio non si va per correre: i tanti tornanti che conducono in cima richiedono piuttosto una guida tecnica che non ammette troppe evasioni ma che è adatta a qualunque moto che possa “carburare” oltre i duemila metri (occhio alle moto d’epoca!).
Dalla sommità del passo si aprono diversi percorsi sciistici ma anche escursionistici, tra cui quello per il rifugio del Piccolo Pirovano, raggiungibile a piedi in solo mezz’ora e adatto anche a chi fosse appena sceso dalla moto.
La discesa lungo il versante altoatesino, inoltre, offre il particolare spettacolo del Freilichtmuseum (nella foto in basso), il Museo all’aperto pieno di sculture coloratissime di Lorenz Kuntner, che vale assolutamente una visita.
Itinerario 2, dalla Val Venosta alla cima Coppi: lo Stelvio come in foto
Tappa centrale per questo itinerario di corsi e ricorsi sullo Stelvio non può che essere la preferita dai motociclisti, quasi all’unanimità. Fatta la salva la propensione di alcuni per una guida più “fisica”, che lasciamo per la terza tappa dell’itinerario, il percorso da Prato allo Stelvio alla sommità del passo è il giusto medium tra avventura e turismo.
È proprio all’inizio di questa tappa, sul versante altoatesino del Passo, che si trova il “serpentone” protagonista delle immagini più famose dello Stelvio.
Da Prato allo Stelvio, che si trova già a 915 metri sul livello del mare, bastano 26 chilometri e 48 tornanti per giungere in cima.
Inutile dire che la salita, oltre che ripida, richiede una guida che non concede troppo ai panorami alpini e ai pascoli di mucche che allietano il tragitto. Anche per questo motivo, spesso, “fare lo Stelvio” una sola volta, o da una sola angolazione, non basta.
La risalita sulla valle di Trafoi, in foto, vale almeno una sosta, come anche la Cima Coppi per antonomasia, che non poteva che cadere sul punto più alto della strada più alta d’Italia.
È giusto prendersi il proprio tempo, sullo Stelvio: oltre che estremamente trafficata, la SS38 non concede sconti in termini prestazionali, né troppe distrazioni. In cambio, l’arrivo in cima segna un cambio di scenario importante: dal grande piazzale che è crocevia di mezzi di ogni tipo e che accoglie alberghi, bar, ristoranti e negozietti di souvenir, si apre un panorama unico di fronte al quale rifocillarsi, sgranchirsi le gambe e individuare la prossima tappa del viaggio.
Itinerario 3, il lato estremo dello Stelvio: da Santa Maria in Val Mustair al valico
Sul versante lombardo del Stilfser Joch, a circa 2500 metri di quota, la SS 38 si collega con il Giogo di Santa Maria, o Passo dell’Umbrail (nella foto sotto). Se si decide di risalire lo Stelvio anche da questo versante, è bene sapere che la strada qui è piuttosto stretta, e presenta un tratto sterrato prima dell’Umbrail che potrebbe non essere adatto a tutte le moto.
Si tratta di un tracciato che in soli 16 chilometri sale di quasi 1400 metri, raggiungendo un massimo del 14% di pendenza.
Alcuni lo definiscono un tratto “selvaggio”, sicuramente da affrontare con una guida tecnica e con un certo equilibrio. In pratica: perfetto per le moto da Enduro. Salire dall’Umbrail consente di lasciare per la seconda parte della giornata una visita a Bormio o a Merano, in base a quale dei due versanti italiani vorrete scegliere per la discesa.
Fate attenzione: il Passo rimane chiuso stagionalmente, tra novembre e maggio. È assolutamente consigliabile, anche se si volesse seguire soltanto l’itinerario svizzero che è il meno trafficato, scegliere un giorno feriale per la propria puntata sullo Stelvio.
La regina delle strade è una meta molto ambita, che resta nella memoria, ma anche nei polsi, di qualunque motociclista.
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