Gli ori sottratti di Tharos tornano a Cabras
I reperti archeologici di Tharros, sottratti nell’Ottocento e custoditi a Brighton, torneranno al museo civico di Cabras grazie a un accordo ufficiale
Per oltre un secolo hanno attraversato l’Europa, custoditi in vetrine d’oltremanica e oggi, i reperti archeologici provenienti dalla necropoli di Tharros si preparano a fare ritorno in Sardegna, nel luogo in cui tutto ha avuto origine. A fare da cornice al rientro sarà il Museo civico Giovanni Marongiu di Cabras, che si prepara ad accogliere i 275 reperti appartenenti all’antica città punico-romana, parte di un corredo prezioso risalente agli scavi ottocenteschi.
Come e quando torneranno i reperti archeologici a Cabras
Il rientro in Italia degli oggetti, custoditi finora al Brighton Museum & Art Gallery, è stato reso possibile grazie all’azione congiunta della Fondazione Mont’e Prama e del Ministero della Cultura, che ha confermato la piena disponibilità alla stipula dell’accordo. Il protocollo d’intesa è stato autorizzato e condiviso, in attesa dell’ultimo passaggio formale: la firma ufficiale.
Come riportato su ‘La Nuova Sardegna’: “Il Museo di Brighton ha già fatto una delibera per la restituzione. La nostra istituzione è stata autorizzata a stilare il protocollo di intesa, per cui resta solo da stabilire la data nella quale ci sarà la trasferta in Inghilterra per le firme. Il personale del ministero visionerà il materiale e darà le prescrizioni sulle modalità di trasporto”.
Una volta rientrati, i reperti saranno ospitati nel museo civico di Cabras, dove si prevede l’allestimento di un nuovo spazio espositivo che ne contestualizzi l’origine. La Direzione generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e la Soprintendenza per Cagliari e Oristano supervisioneranno ogni fase della restituzione, dal trasporto alla collocazione finale.
Nel frattempo, resta aperta la questione relativa agli oggetti custoditi al British Museum, tra cui altri reperti di Tharros di grande valore. Anche in questo caso la Fondazione Mont’e Prama ha avviato una richiesta ufficiale, per ora il confronto diplomatico è sospeso a causa di questioni interne alla struttura londinese.
Perché gli ori di Tharros sono così importanti per la storia della Sardegna
I gioielli di Tharros, oggetto della restituzione, risalgono a un periodo compreso tra il 1861 e il 1874, quando furono scoperti durante le prime campagne di scavo nella zona dell’antica necropoli. Il loro valore va ben oltre quello materiale: si tratta di testimonianze fondamentali dell’identità storica e culturale della Sardegna, in particolare del ruolo strategico di Tharros come crocevia del Mediterraneo.
L’archeologa Ilaria Orri ha sottolineato in più occasioni l’importanza culturale di questo ritorno. In particolare ha dichiarato: “È essenziale sottolineare la sensibilità del Museo di Brighton nel riconoscere il valore dei beni culturali per il proprio territorio. Attraverso i reperti che rientreranno si restituisce consapevolezza alla nostra comunità e possiamo narrare momenti cruciali”.
L’archeologa ha aggiunto: “In particolare il periodo in cui Tharros divenne un vitale snodo commerciale del Mediterraneo Occidentale. Nella metà dell’Ottocento ci furono gli scavi delle necropoli e la scoperta di preziosi corredi come gli ori che ne accrebbero la fama; i lavori proseguirono nel secolo successivo con la messa in luce del centro urbano”.
Il contesto storico in cui si inseriscono questi oggetti è stato studiato da numerosi ricercatori, anche se le modalità con cui tali reperti giunsero in Inghilterra restano parzialmente oscure. Alcuni furono donati da James White, membro del Parlamento britannico, ma non è mai stato chiarito con precisione come ne entrò in possesso.
L’obiettivo oggi è quello di restituire visibilità e significato a questi beni. A confermarlo è stata ancora Orri: “Siamo entusiasti di avere l’opportunità di esporre questi oggetti nel museo civico di Cabras, mostrando il contesto delle antiche fasi di Tharros . È un debito che abbiamo verso gli studiosi e i nostri visitatori. Ringraziamo il museo per aver restituito un pezzo di storia cruciale della nostra identità”.
Il rientro degli ori rappresenta quindi un capitolo importante nel percorso di tutela e restituzione del patrimonio della Sardegna. Un ritorno atteso, simbolico, che permetterà a visitatori e cittadini di ritrovare frammenti del proprio passato, custoditi altrove per oltre 150 anni.