Un'opera di Donatello scoperta in una parrocchia a Firenze
Si tratta di un crocifisso ligneo custodito nella chiesa di Sant'Angelo a Legnaia
La chiesa di Sant’Angelo a Legnaia, alla periferia sud-occidentale di Firenze, custodisce un’opera di inestimabile valore attribuita a Donatello. Si tratta di un crocifisso ligneo conservato nell’Oratorio della Compagnia di Sant’Agostino, parte del complesso parrocchiale in via Pisana.
La scoperta è avvenuta durante un importante restauro, cui è stata sottoposto l’oratorio tra il 2011 e il 2012 e, con esso, anche il crocifisso. Da uno studio condotto dallo storico dell’arte Gianluca Amato, è emerso che a realizzarlo sarebbe stato proprio il più grande scultore italiano del XV secolo.
A renderlo noto, la diocesi di Firenze, che ha annunciato per venerdì 6 marzo, alle ore 11.30, una conferenza stampa nel corso della quale verrà illustrata la ricerca. All’incontro, che si terrà nella chiesa vecchia di Sant’Angelo a Legnaia, parteciperanno il soprintendente di Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per Firenze, Pistoia e Prato Andrea Pessina, il parroco della chiesa di Sant’Angelo a Legnaia don Giancarlo Lanforti, il direttore dell’Ufficio Diocesano di Arte Sacra e dei Beni Culturali Ecclesiastici a Firenze Monsignor Timothy Verdon, lo storico dell’arte autore dello studio Gianluca Amato e la restauratrice Silvia Bensi.
In serata, la comunità parrocchiale potrà assistere alla benedizione e alla ricollocazione del crocifisso del XV secolo nella Compagnia di Sant’Agostino, con ritrovo nel sottochiesa in via Pisana 436, e alla presentazione del restauro da parte della Soprintendenza. Seguiranno la benedizione del crocifisso da parte del Cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, e l’esposizione alla venerazione.
L’opera restaurata sarà ricollocata nel vestibolo dell’Oratorio della Compagnia di Sant’Agostino, sua sede originaria, arricchendo la chiesa vecchia di Legnaia di un tesoro d’inestimabile valore.
Donatello (il cui vero nome era Donato di Niccolò di Betto Bardi) è stato uno dei tre padri del Rinascimento fiorentino, insieme a Filippo Brunelleschi e a Masaccio. La sua lunghissima attività iniziò a Firenze, dove era nato e dove venne a contatto con i maggiori artisti del tempo. A lui si deve l’invenzione dello stiacciato, una tecnica scultorea che intende dare una riduzione in prospettiva del volume reale dei corpi, conseguendo così un valore pittorico.
Oltre a padroneggiare le tecniche e i materiali più disparati, dal marmo alla pietra serena, dal bronzo alla terracotta, Donatello si dedicò anche al disegno, fornendo ad esempio i modelli per alcune vetrate del Duomo di Firenze.