A Olginate vietato giocare a pallone in piazza: multa da 600 euro
A Olginate è stato imposto il divieto di giocare a pallone e fare giochi rumorosi in piazza: chi trasgredisce rischia una multa fino a 600 euro
A Olginate, paese di circa settemila abitanti affacciato sul lago, è entrato in vigore un divieto che impedisce di giocare a pallone in piazza, pena sanzioni pecuniarie salate. Il provvedimento, che prevede multe fino a 600 euro, è stato comunicato ai cittadini attraverso cartelli installati in una delle zone più frequentate del centro. La decisione ha innescato un acceso dibattito, soprattutto sui social.
Perché a Olginate è stato vietato il gioco del pallone in piazza
Nel cuore della Brianza lecchese, a Olginate, una recente ordinanza comunale ha suscitato reazioni contrastanti. È in piazza Garibaldi, a pochi metri dalla riva del lago, che sono comparsi i cartelli incriminati. Il messaggio è chiaro: “Sono vietati gli schiamazzi, il gioco del pallone e i giochi rumorosi in genere. I trasgressori saranno puniti con multe da 100 a 600 euro”.
Una scelta che l’amministrazione comunale avrebbe definito necessaria per ristabilire l’ordine e tutelare la quiete pubblica, soprattutto nelle ore più calde dell’estate. Come riportato sul ‘Corriere della Sera’, il sindaco Marco Passoni ha dichiarato: “Residenti esasperati dagli schiamazzi, le aree verdi alternative ci sono”.
Il primo cittadino ha voluto chiarire le motivazioni alla base del divieto: “I lampioni erano diventati dei canestri, le serrande dei box le porte di un immaginario campo di calcio. Nessuno mette in dubbio il diritto di giocare, ma ci sono gli spazi dedicati. Non certo le strade del paese”.
Le proteste contro le multe a Olginate
L’introduzione del divieto non ha lasciato indifferente l’opinione pubblica. Se da un lato alcuni cittadini hanno accolto con favore la misura, dall’altro non sono mancate le critiche, soprattutto online. In molti hanno contestato la severità del provvedimento, domandandosi se sia giusto ostacolare la spontaneità del gioco all’aperto, a favore di un’idea di ordine che rischia di penalizzare i più giovani.
Sui social, il malumore si è diffuso rapidamente. “Ben vengano i ragazzi che giocano per strada, piuttosto che restare incollati ai telefoni cellulari”, ha scritto una cittadina di nome Rossana. Un altro utente, Sandro, ha commentato: “Vietato essere bambini”. Frasi che condensano il sentimento di molti, convinti che la decisione del Comune sia troppo rigida.
Il sindaco ha replicato alle critiche cercando di contestualizzare. “Mi spiace per le polemiche”, ha affermato, “abbiamo cercato a lungo di mediare, ma le norme di convivenza civile non sempre vengono rispettate. Da anni riceviamo le lamentele di cittadini, che soprattutto nel periodo estivo, devono fare i conti con urla e schiamazzi. Le saracinesche usate come porte da calcio, le finestre colpite dai palloni. Giocare dove oltretutto passano le auto è pericoloso”.
Ha poi ricordato che il Comune dispone di diversi spazi alternativi dove è possibile giocare liberamente: i giardini pubblici, l’area esterna al plesso scolastico, dotata di un campo da basket o ancora gli spazi riqualificati di villa Sirtori.
In merito all’applicazione della sanzione, Passoni ha aggiunto: “Sono il primo ad essere dispiaciuto e non ci sarà il vigile fisso a sanzionare chi non rispetta il divieto. Ma è una questione di educazione, da cui i bambini non sono esonerati”.
L’ordinanza rimane in vigore, e al momento non sono previste modifiche. Intanto, il dibattito continua, diviso tra chi invoca il diritto al gioco e chi chiede il rispetto delle regole e della tranquillità.