Nuovi scavi a Pompei: la doppia scoperta
Ricominciano gli scavi a Pompei: in un'area ancora non esplorata dell'antica città, gli archeologi hanno trovato una lavanderia e una casa con forno
A Pompei ripartono i lavori, in un’area ancora non esplorata e ricca di tesori preziosissimi che si nascondono sotto terra. I primi scavi hanno già permesso di trovare nuove testimonianze dell’antica città che qui un tempo sorgeva, prima di essere distrutta dalla terribile eruzione del Vesuvio. Gli archeologi hanno infatti scoperto una lavanderia e una casa con forno, che vanno ad aggiungersi all’immenso patrimonio storico e culturale di quello che è uno dei siti più importanti del nostro Paese.
Pompei, i nuovi ritrovamenti
Di recente hanno preso il via gli scavi presso l’area nord della città antica di Pompei, un territorio che cela ancora moltissime sorprese. Siamo nell’insula 10 della Regio IX, la zona compresa tra la via di Nola e la via dell’Abbondanza, nei pressi di altri importanti ritrovamenti come la Casa del Centenario e quella di Obelio Firmo. I lavori, guidati dal direttore generale del Parco Archeologico di Pompei Gabriel Zuchtriegel, hanno subito portato alla luce qualcosa di sorprendente.
In un primo momento, gli archeologi hanno trovato solamente alcune tracce del recente uso agricolo del terreno, tra cui diverse buche dall’aspetto piuttosto insolito. Con il procedere degli scavi, che sono ancora quasi agli inizi, hanno cominciato ad emergere i resti di alcuni edifici rimasti sotto terra per tanti secoli. In particolare, sono state rinvenute le creste murarie di una casa che, nei suoi ultimi periodi, era stata trasformata in lavanderia. Poco distante, è stata trovata anche una casa con forno e cella superiore. I lavori, naturalmente, proseguiranno ancora a lungo e ci riserveranno molte altre sorprese.
“Scavare a Pompei è un’enorme responsabilità, lo scavo è un’operazione non ripetibile, quello che è scavato lo è per sempre” – ha affermato Zuchtriegel – “Perciò bisogna documentare e analizzare bene ogni reperto e tutte le relazioni stratigrafiche e pensare sin da subito a come mettere in sicurezza e restaurare quello che troviamo”. Il lavoro prevede infatti l’impiego delle più svariate professionalità legate all’archeologia, come l’archeobotanica, la vulcanologia e la topografia antica.
L’area inesplorata di Pompei
L’insula 10 della Regio IX è un’area che non è ancora mai stata scavata: i lavori, iniziati da poco, riguardano una zona di ben 3.200 metri quadrati, che corrispondono quasi ad un intero isolato dell’antica Pompei. Il progetto da cui hanno avuto il via gli scavi è volto principalmente a risolvere i problemi idrogeologici e conservativi del confine tra la parte già scavata e quella ancora inesplorata. Si stima che quest’ultima sia davvero enorme, pari quasi ad un terzo dell’antica città.
Questo genere di opere ha già permesso di ritrovare molte splendide testimonianze dell’epoca pompeiana, alcune di immenso valore storico e artistico. Tra il 2018 e il 2020, ad esempio, l’allora direttore del Parco Massimo Osanna aveva guidato i lavori presso la Regio V: gli scavi avevano riportato alla luce la suggestiva Casa di Orione, dove è stato ritrovato un pavimento a mosaico rappresentante una rara raffigurazione della mitologia greca, e la Casa del Giardino.
Nei pressi è riemerso anche un antico Thermopolium, una bottega alimentare dotata di tavola calda la cui scoperta ha suscitato grande interesse. Oltre alle bellissime decorazioni del bancone, che risaltano con i loro vividi colori, sono stati ritrovati anche resti alimentari, svariate ossa animali e alcune umane appartenenti alle vittime dell’eruzione del 79 d.C.