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Da Bologna a Firenze: altri gioielli italiani patrimonio Unesco

Si amplia il catalogo delle bellezze italiane che entrano a far parte dei Patrimoni Mondiali dell'Unesco: ecco quali sono le ultime new entry

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La lunga lista di Patrimoni Unesco in Italia si amplia ancor di più: delle molte candidature presentate quest’anno, sono diverse le bellezze del nostro Paese entrate a far parte delle aree protette dall’Unesco per la loro importanza storica, culturale e paesaggistica.

I portici di Bologna tra i Patrimoni Unesco

Sono un unicum dal punto di vista architettonico, ma anche sociale: i portici di Bologna sono un segno di aggregazione, un polo che, come pochi altri, attira e unisce un’intera città. Per questo entrano a far parte dei Patrimoni Unesco nel 2021, con alcuni dei luoghi più belli e identitari della città. Sono ben 62 km di portici (la maggior parte dei quali si trova nel centro storico di Bologna) ad aver ottenuto il riconoscimento tanto ambito.

Spiccano, in particolare, i portici di San Luca, il portico dei Servi che è solito accogliere i mercatini di Natale e i moderni portici del quartiere della Barca, dove si è scelto di portare un modello architettonico proveniente dal medioevo come simbolo di un continuum che lega anche le aree più periferiche al centro storico della città.

Patrimoni Unesco, le new entry a Firenze

Il centro storico di Firenze è già da tempo Patrimonio Mondiale dell’Unesco, ma da quest’anno il raggio d’azione della tutela di questa organizzazione si estende includendo altre incredibili bellezze cittadine. In particolare, le new entry per il 2021 sono l’Abbazia di San Miniato al Monte, la Chiesa di San Salvatore al Monte, le Rampe del Poggi, Piazzale Michelangelo, il Giardino delle Rose e il Giardino dell’Iris.

La Calabria protetta dall’Unesco

Anche la Calabria rientra tra le aree tutelate dall’Unesco. Sono diverse le località verdi che ormai da anni fanno parte dell’immenso patrimonio naturalistico mondiale, e da oggi vi sono incluse anche le antiche faggete dei parchi nazionali dell’Aspromonte e del Pollino. Sono i primi due siti calabresi ad entrare sotto la protezione dell’Unesco, un traguardo notevole che sottolinea – ancora una volta – l’importanza della tutela delle aree boschive del nostro Paese.

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