Nuova scoperta a San Casciano dei Bagni: il tesoro misterioso
San Casciano dei Bagni, grandiosa scoperta: dal Bagno Grande sono riemersi tesori che risalgono a 2300 anni fa, tra statue e serpenti in bronzo
Nuova scoperta a San Casciano dei Bagni: nella nota località termale della Toscana sono stati trovati tesori che risalgono addirittura a 2300 anni fa.
Nuova scoperta a San Casciano dei Bagni: riemersi tesori di 2300 anni
Dal fondo della vasca del Bagno Grande a San Casciano, gli archeologi hanno riportato alla luce quattro statue intere in bronzo, un mezzo corpo nudo maschile, la statua di un sacerdote bambino, diversi serpenti in bronzo (tra i quali uno lungo quasi un metro, uno dei più grandi dell’antichità), migliaia di monete di età repubblicana e imperiale, una corona d’oro e altre gemme e gioielli.
Un vero e proprio tesoro riemerso dal santuario etrusco e romano, al termine di un lungo lavoro di scavi: gli ultimi sono andati in scena da giugno a ottobre del 2024, mentre in precedenza ulteriori ricerche avevano portato alla scoperta di 24 statue bronzee, cinque delle quali alte quasi un metro e perfettamente integre.
Tutti gli ultimi ritrovamenti sono stati alla stampa dagli archeologi, alla presenza del Ministro della Cultura Giuli, del capo del dipartimento di archeologia Luigi La Rocca e del sindaco di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti. Il tesoro riportato alla luce è stato illustrato da parte di Tommaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena, e da Jacopo Tabolli, archeologo dello stesso ateneo nonché direttore dello scavo.
Alla campagna di scavo del 2024 hanno preso parte più di 80 studenti e studentesse di archeologia provenienti da università di tutto il mondo, con il gruppo interdisciplinare e internazionale di ricerca e studio che coinvolge oltre 90 specialisti di discipline varie.
Oltre alle statue, nella vasca sacra del Bagno Grande gli archeologi si sono imbattuti anche in una serie di offerte vegetali e in centinaia di uova, alcune ancora intere e incredibilmente conservate nella consistenza e nell’odore: stando alle prime analisi, affidate a Beatrice Demarchi dell’Università di Torino, si tratta prevalentemente di uova di pollo.
Il serpente più lungo mai emerso
Al progetto nella nota località della Toscana, inoltre, stanno lavorando tanti professionisti, esterni e interni al Ministero della Cultura: si occupano della progettazione e dell’esecuzione degli interventi architettonici e di restauro che sono necessari alla conservazione e alla tutela delle strutture archeologiche e dei reperti.
In uno dei punti focali della vasca più antica del Bagno Grande, gli scavi hanno portato alla luce una serie di serpenti in bronzo, caratterizzati da forme e dimensioni diverse. Insieme ad alcuni piccoli serpentelli, ne è emerso uno di quasi un metro che con ogni probabilità si tratta di un serpente “agatodemone” il più grande rinvenuto fino ai giorni nostri.
Del tesoro emerso dal Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, dove nel 2023 era emersa anche una statua di Apollo, ha parlato l’archeologo Jacopo Tabolli, soffermandosi sulle statue votive: “La varietà delle offerte votive che ricalca quanto emerso già due anni fa, e allo stesso tempo lo arricchisce e lo completa, offre uno squarcio ulteriore sul significato e sul ruolo di questo luogo di culto e cura – le parole di Tabolli riportate da ‘Adnkronos’ – dove il rapporto tra umano e divino è forse percepito come diretto, quasi affidato allo scorrere delle acque calde”.
La conferenza stampa di presentazione dei reperti riportati alla luce, ha visto anche la partecipazione di Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del MiC, Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, Gabriele Nanetti, soprintendente per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, e i funzionari Emanuele Mariotti e Ada Salvi.