A Napoli riapre Santa Maria di Portosalvo, perla del Cinquecento
Riapre a Napoli una perla del Cinquecento: danneggiata dal terremoto del 1980, la Chiesa dei Marinai è stata chiusa al pubblico per oltre quarant’anni
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La riapertura dopo quarant’anni
La Chiesa di Santa Maria di Portosalvo, a Napoli, è chiusa al pubblico sin dal 1980, anno in cui fu gravemente danneggiata dal terremoto dell’Irpinia. Da allora è stata aperta soltanto in rare occasioni, ed è stato spesso denunciato lo stato di degrado in cui versava il gioiello del Cinquecento che sorge alla fine della Via Marina. Chiusa da quarantadue anni, la Chiesa di Portosalvo riapre finalmente al pubblico.
La Chiesa dei Marinai
I napoletani la conoscono come la chiesa spartitraffico, perché si trova nel mezzo di uno snodo viario, ma anche come la Chiesa dei Marinai: fu proprio un marinaio scampato miracolosamente al naufragio a fondare Santa Maria di Portosalvo, che da secoli rappresenta per i marinai napoletani l’approdo sicuro al porto di casa.
Un porto sicuro
“Oggi il restauro della Chiesa di Portosalvo può rappresentare un simbolo di un porto sicuro e protetto dalla devozione di cui la città di Napoli, l'Italia, l'Europa e il mondo intero hanno un gran bisogno in questo delicato momento storico" afferma padre Salvatore Fratellanza, presidente del Comitato di Gestione delle Arciconfraternite Commissariate della Diocesi di Napoli.
I lavori di restauro
Dopo tanti progetti già avviati e mai conclusi, i lavori di restauro di Santa Maria di Portosalvo sono infine iniziati nel 2014, quando il Commissariato Arcivescovile e il Comitato di gestione delle Arciconfraternite presero in mano la situazione. I lavori hanno interessato sia l’esterno dell’edificio sia i preziosi interni rococò della Chiesa.
Gli esterni
La Chiesa dei Marinai sorgeva anticamente sul largo del Mandracchio, su un piccolo bacino d’acqua, il Molo Piccolo: prima del XIX secolo, intorno a Santa Maria di Portosalvo c’erano acqua ed imbarcazioni. Quando secoli fa i marinai e viaggiatori tornavano a Napoli, la facciata di Portosalvo “gli veniva incontro e verso cui essi tornavano commossi, di ritorno da navigazioni spesso perigliose in paesi lontani”, ricorda padre Fratellanza.
Gli interni della Chiesa
L’interno di Santa Maria di Portosalvo è composto da un’unica navata; sotto la cupola affrescata che sovrasta il presbiterio si aprono due cappelle laterali. Una ricca balaustra in marmi policromi, madreperla e pietre dure delimita il presbiterio, oltre il quale si trova l’altare maggiore, scolpito intorno al 1770.
Il soffitto a cassettoni
Tra i segreti forse meglio conservati di Napoli, torna a splendere il soffitto a cassettoni che domina gli interni della Chiesa di Santa Maria di Portosalvo. Di fattura molto pregiata, il cassettonato fu realizzato tra il 1633 e il 1634, per poi essere intagliato ed indorato.
La Gloria della Vergine di Caracciolo
Al centro del soffitto a cassettoni lignei, fu collocata una tela dipinta da Battistello Caracciolo, uno dei pittori più noti a Napoli, importante seguace di Caravaggio e tra i più importanti esponenti della pittura napoletana del Seicento. La tela ovale illustra la Gloria della Vergine, ed è tra gli elementi di maggior pregio della Chiesa.
La cerimonia
La Chiesa di Santa Maria di Portosalvo è tornata al culto il 31 Marzo 2022, dopo quarantadue anni di chiusura. Il momento è stato scandito dalla cerimonia della prima messa tenuta dall’arcivescovo Domenico Battaglia, che nell’omelia ha ricordato: “È un momento importante per la città. Un momento di festa per questa bellissima rinascita: le Chiese non sono solo monumenti. Sono dei luoghi vivi di confronto, di stimolo per la ricerca di senso della propria esistenza”.
Grande emozione
I cittadini napoletani ed i comitati intervenuti alla celebrazione definiscono “una grande emozione quella di rivedere finalmente salva e riaperta alla città la “Chiesa dei marinai”, dopo decenni di patimenti”. Uno dei gioielli del Cinquecento di Napoli è stato restituito alla cittadinanza e al patrimonio culturale partenopeo.
La Chiesa di Santa Maria di Portosalvo riapre al pubblico dopo quarant’anni. Il gioiello Cinquecentesco di Napoli torna a splendere dopo i lunghi lavori di restauro avviati nel 2014.
A Napoli la chiamano la Chiesa dei marinai, perché secondo la leggenda fu fondata, nel 1554, da Bernardino Belladonna, marinaio scampato miracolosamente al naufragio.
Santa Maria di Portosalvo sorge fuori le mura, lungo la Via Marina: qui Belladonna decise, insieme ad altri marinai e armatori, di fondare una congrega con cappella annessa.
I lavori durarono diversi anni, anche dopo il completamento dell’edificio: il cassettonato ligneo, tra gli elementi di maggior pregio della Chiesa, risale al 1634, mentre la cupola fu intonacata ed indorata soltanto nel 1678.
“Oggi il restauro della Chiesa di Portosalvo può rappresentare un simbolo di un porto sicuro e protetto dalla devozione” afferma durante l’evento di inaugurazione padre Salvatore Fratellanza, presidente del Comitato di Gestione delle Arciconfraternite Commissariate della Diocesi di Napoli.
Santa Maria di Portosalvo fu gravemente danneggiata dal terremoto del 1980: la chiusura al pubblico risale ad allora. Negli ultimi quarantadue anni, la Chiesa dei Marinai è stata aperta soltanto in via eccezionale, come avvenne per esempio in occasione del Giubileo nel 2011.
Dopo diversi anni in attesa del completamento dei lavori di restauro, tra sospensioni e inchieste giudiziarie sugli introiti pubblicitari che avrebbero dovuto sostenere l’operazione, finalmente Santa Maria di Portosalvo può tornare ad essere un “porto sicuro” per napoletani.
Portosalvo è un nome significativo: i marinai napoletani dei secoli passati “vedevano sulla costa il profilo della Chiesa di Portosalvo”, spiega padre Salvatore Fratellanza, “che gli veniva incontro e verso cui essi tornavano commossi, di ritorno da navigazioni spesso perigliose in paesi lontani”. Il nome di Portosalvo “già testimoniava l’emozione che riempiva loro il cuore”.