Da Napoli alla Liguria, l'Italia alla conquista degli Oscar
“È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino e “Luca” di Enrico Casarosa portano i luoghi di Napoli e le Cinque Terre alla conquista dei premi Oscar
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Portorosso, il paese di Luca
“Luca” è il film del genovese Enrico Casarosa che ha ottenuto la nomination all’Oscar nella categoria “Miglior film di animazione”. È ambientato a Portorosso, un paesino immaginario della Riviera ligure che mette insieme le immagini, i colori e gli scorci più belli delle Cinque Terre. Qui si svolgono le avventure di Luca Paguro e Alberto Scorfano, due bambini che nascondono un affascinante segreto “acquatico”.
Le Cinque Terre
L’assonanza è chiara: Monterosso, il borgo più occidentale tra quelli delle Cinque Terre, ha donato molto alla location del film “Luca”. La designer Daniela Strijleva ha dichiarato a ‘CN Traveller’ che l’idea di Portorosso intende raccogliere il meglio di ciascun villaggio delle Cinque Terre. Monterosso è il più grande dei cinque borghi della Riviera, e l’unico dotato di una vasta spiaggia sabbiosa, la spiaggia dei Giganti con la splendida statua di Nettuno che fu di villa Pastine.
Vernazza
La piazza di Portorosso si ispira alla piazza di Vernazza, “uno dei luoghi più iconici” della Riviera. I vicoli e le scalinate di Vernazza sono presenti in diverse scene del film, e rendono il borgo, insieme a Monterosso, il più riconoscibile tra quelli attraversati dalle avventure di Luca e Alberto nelle Cinque Terre secondo Pixar.
Riomaggiore e la Riviera
La Portorosso di Luca porta sullo schermo anche gli scenari mozzafiato di Riomaggiore, Corniglia, Porto Venere, Tellaro e Manarola: i 4 anni impiegati a costruire il paesaggio ideale del borgo ligure di Luca sono stati dedicati a mettere insieme le immagini più suggestive delle Cinque Terre. Il porticciolo di Riomaggiore diventa così ispirazione per la casa di Julia. Un omaggio all’Italia e alla Riviera ligure, destinato ad ammaliare il pubblico di tutto il mondo.
È stata la mano di Dio
Candidato italiano agli Oscar e ai Golden Globe 2022, il film di Paolo Sorrentino ha l'incedere di una sinfonia dedicata a Napoli, ai suoi simboli e alle immagini più profondamente identitarie della terra del regista già premio Oscar nel 2014 con “La grande bellezza”. Il nuovo film di Sorrentino, che è cresciuto nel quartiere del Vomero, ha una certa connotazione autobiografica, ed è ambientato nella Napoli degli anni Ottanta.
I simboli di Napoli
Già nelle prime scene di “È stata la mano di Dio” si riconosce l’iconica Piazza del Plebiscito, in cui la zia Patrizia aspetta l’autobus. Le vicende del film attraversano il cuore di Napoli: dalla Galleria Umberto I a via Toledo e alla piazzetta Matilde Serao, dove si trovava un tempo la sede storica de “Il Mattino”. I luoghi simbolo di Napoli arrivano agli Oscar in una “cartolina densa di sentimenti”.
Il lungomare e Maradona
La “mano di Dio” non può che essere quella di Maradona. Il regista napoletano lo ricordò tempo fa in una lunga intervista al Corriere della Sera: “a me Maradona ha salvato la vita”. Fu proprio per assistere ad una partita del Napoli che il regista scampò all’incidente che, quando aveva appena 16 anni, uccide entrambi i genitori. Non possono mancare quindi le immagini di Maradona, dello Stadio con gli allenamenti in corso e del lungomare di Napoli - che guadagna la prima scena del film.
La scena ai Campi Flegrei
Non soltanto il centro di Napoli è coinvolto nella vicenda autobiografica del film candidato agli Oscar. Si vedono la penisola sorrentina e la piazzetta deserta di Capri, la via San Domenico al Vomero in cui si trova la casa natale di Sorrentino e Bacoli. La scena notturna che introduce alla Piscina Mirabilis, nella foto, gioiello dei Campi Flegrei, è secondo la critica uno dei momenti più alti del film: qui Fabio Schisa capisce di voler fare cinema. E portare la sua Napoli agli Oscar.
Paolo Sorrentino ed Enrico Casarosa porteranno l’Italia agli Oscar del 2022, la cui cerimonia di premiazione si terrà al Dolby Theatre di Hollywood nella notte tra il 27 e il 28 Marzo.
“È stata la mano di Dio” di Paolo Sorrentino ha conquistato la nomination come miglior film internazionale, insieme al film giapponese “Drive my car” di Ryūsuke Hamaguchi, il documentario d’animazione danese “Flee”, “Lunana: A Yak in the Classroom” (Bhutan) e “The worst person in the world” (Norvegia).
Sorrentino, come riportato da AGI, non nasconde la grande commozione per la nomination, che vede come “un riconoscimento prestigioso ai temi del film, che sono le cose in cui credo: l’ironia, la libertà, la tolleranza, il dolore, la spensieratezza, la volontà, il futuro, Napoli e mia madre”.
“Luca” è il lungometraggio animato di Enrico Casarosa, prodotto da Disney Pixar, candidato come miglior film d’animazione. Casarosa, genovese, è già stato storyboard artist per “L’era glaciale”, “Cars”, “Ratatouille” e “Up” ed ha presentato così il suo nuovo film: “Porterà il pubblico in una splendida città costiera sulla Riviera Italiana, dove farà la conoscenza di un ragazzo di nome Luca che sta trascorrendo un’estate indimenticabile con i suoi nuovi amici”.
Due diversi modi di rendere omaggio all’Italia, che nelle potenti immagini di Sorrentino e nelle coloratissime ambientazioni di Casarosa trova un posto d’onore sul palco degli Academy Awards, il premio cinematografico più antico e prestigioso del mondo.