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Arte & Cultura

Che fine farà la Mummia di Monza? Parte il sondaggio online

La mummia di Estorre Visconti al centro di un sondaggio promosso dal Museo del Duomo di Monza per decidere se esporla o conservarla in deposito

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

La mummia di Estorre Visconti, signore medievale di Monza, è al centro di un interrogativo: conservarla in un deposito o renderla nuovamente visibile al pubblico? La decisione, per la prima volta, coinvolge la cittadinanza attraverso un sondaggio promosso dal Museo del Duomo-Fondazione Gaiani. Il reperto ha attraversato la storia e i secoli, tra battaglie dinastiche, leggende e analisi scientifiche. Oggi, la città è chiamata a scegliere quale destino riservargli.

Chi era Estorre Visconti, la mummia al centro del dibattito a Monza

Estorre Visconti visse in un’epoca segnata da lotte familiari e intrighi politici. Figlio di Bernabò Visconti, fu coinvolto fin da giovane nelle faide dinastiche che segnarono la fine del Trecento; quando suo padre venne catturato a tradimento dal nipote Gian Galeazzo, Estorre tentò di riottenere il potere, cercando alleanze contro il nuovo duca di Milano, Giovanni Maria Visconti.

Dopo una prima prigionia nelle celle sotterranee note come “forni” del castello di Monza, fu liberato dai cittadini nel 1407, stanchi del dominio milanese. In quell’occasione, Estorre fu proclamato signore di Monza, incarico che consolidò fino al 1412, anno in cui assunse per un breve periodo anche il controllo su Milano.

La sua signoria durò però solo un mese. L’arrivo dell’esercito guidato da Filippo Maria Visconti lo costrinse alla ritirata e a un lungo assedio nel castello di Monza, durato quattro mesi. Il 7 febbraio 1413 fu ferito da un colpo di artiglieria, probabilmente una spingarda, che gli fratturò il piede; morì per dissanguamento, a 56 anni.

Secondo alcune ricostruzioni, il corpo sarebbe stato abbandonato nelle acque del fiume Lambro, prima di essere sepolto nei pressi del Duomo. Quando, nel 1698, fu riesumato, risultò quasi integro, e nel 1711 fu collocato in una nicchia nel chiostrino dei morti, dove restò esposto per oltre tre secoli.

Perché è stato lanciato un sondaggio sul futuro della Mummia di Monza

Nel 2023 la mummia di Estorre è stata trasferita per una serie di analisi scientifiche. I primi esami si sono svolti all’IRCCS San Gerardo, dove il corpo è stato sottoposto a TAC ed esami radiologici condotti dal Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Bicocca.

Attualmente, la mummia si trova presso il laboratorio di antropologia forense di Milano, diretto da Cristina Cattaneo, dove è tuttora oggetto di studio. Le analisi hanno permesso di identificare alcune caratteristiche fisiche, come una statura di circa 1,80 cm, inusuale per l’epoca, e una dentatura ben conservata, elementi compatibili con un’origine nobiliare; i resti di cibo rinvenuti nello stomaco indicano che Estorre sarebbe rimasto in vita per alcuni giorni dopo essere stato ferito.

Il quadro emerso dagli esami ha riacceso l’attenzione sulla mummia e sul suo valore storico e simbolico, portando il Museo del Duomo-Fondazione Gaiani di Monza ad avviare un sondaggio pubblico per stabilirne il destino.

Il quesito posto alla cittadinanza riguarda la possibilità di esporre i resti all’interno del museo, in uno spazio apposito e riservato, oppure di conservarli in un deposito non accessibile al pubblico. Il questionario è disponibile sul sito ufficiale del museo, sui suoi canali social e in formato cartaceo per i visitatori.

Come riportato sul ‘Corriere della Sera’, la direttrice del museo Rita Capurro ha spiegato: “Il tema dell’esposizione dei resti umani è delicato e non vogliamo urtare la sensibilità di nessuno. Per questo abbiamo aperto un confronto con la città”.

Al momento, non esiste una sala dedicata all’esposizione e la possibilità di allestire un’area ad hoc è in fase di valutazione. Sempre Capurro ha precisato: “Non essendo un santo o un uomo di chiesa non potrà essere riposto in Duomo. L’alternativa è che sia conservato in un deposito“.

A esprimersi anche Michele Riva, docente di Storia della Medicina all’Università Bicocca, secondo cui il valore storico della figura resta centrale nel dibattito: “Personalmente la considero una reliquia laica che deve trovare posto nel museo. Estorre Visconti è una figura fortemente legata a Monza di cui divenne signore e dove coniò perfino una moneta, il grosso monzese”.

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