Allarme lago Maggiore: rischia di trasformarsi in una pozzanghera
L'Osservatorio ANBI ha realizzato un nuovo report sullo stato dei laghi e dei fiumi in Italia, evidenziando le risorse idriche a rischio siccità
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Lago Maggiore
L'invaso del lago Maggiore è crollato al 17,3% di riempimento. Stando a quanto riporta l'agenzia 'Agi' "rischia di diventare una pozzanghera".
Toscana
In Toscana la maggior parte dei corsi d’acqua come Arno, Ombrone e Sieve sono in un buono stato, solo il Serchio risulta sotto media. Mentre risulta più allarmante la situazione In Lunigiana (territorio a cavallo tra Toscana e Liguria) dove si denuncia una situazione di estrema siccità che sta portando all'esaurimento il bacino della Marana.
Liguria
Per ora non desta particolare preoccupazione nemmeno la situazione in Liguria dove tutti i corsi d’acqua, a eccezione dell'Entella, sono sopra la media.
Piemonte
Spostandosi in Piemonte, invece, si può notare un quadro completamente diverso. Qui tutti i fiumi, fatta eccezione della Varaita, sono sotto la media. In particolare, sono sotto stretto controllo il Tanaro che ha ridotto di quasi l’80% la sua portata storica e il Toce che è essenzialmente dimezzato.
Valle d’Aosta
Simile la situazione in Valle d’Aosta dove si registra una diminuzione della portata sia del torrente Lys sia della Dora Baltea.
Lombardia
In Lombardia la situazione è più complessa. Qui i laghi come il Garda e il Sebino sono sopra la media, mentre allarmante è la situazione in cui versano il lago di Como e il lago Maggiore. Quest’ultimo nello specifico ha un invaso sceso al 17,3% di riempimento e per alcuni sarebbe quindi vicino il rischio siccità. Guardando i corsi d’acqua, invece, si nota una portata in calo per il fiume Adda, mentre non si segnalano particolari variazioni rispetto all’anno prima per Serio e Mincio.
Emilia Romagna
Situazione negativa anche in Emilia-Romagna dove i principali fiumi risultano tutti sotto la media, a eccezione dell'Enza. Praticamente “a secco” anche l'invaso di Molato.
Lazio
Nel Lazio si fotografano situazioni diversificate. Da un lato, infatti, i livelli dei laghi di Bracciano e Nemi sono in diminuzione così come le portate dei fiumi Tevere e Sacco. Dall’altro i corsi d’acqua come l’Aniene, Fiora e Liri segnalano buone portate.
Umbria
In Umbria, rimane critica la situazione del lago Trasimeno che continua ad essere sotto la soglia dei -120 cm, mente le piogge favoriscono l'invaso del Maroggia e la portata dei fiumi Chiascio e Nera.
Campania
Buona la condizione dei corsi d’acqua in Campania. In particolare, il fiume Sele con 173 cm fa registrare il livello record dal 2019.
Puglia
Anche in Puglia la situazione fiumi e laghi fa registrare un calo dato che qui la disponibilità d'acqua complessiva è diminuita di oltre 19 milioni di metri cubi, ma ne restano invasati circa 233, ovvero una sessantina più che nel 2022.
Un’analisi condotta dall’Osservatorio ANBI sulle risorse idriche d’Italia ha fatto luce sullo stato di fiumi e laghi del nostro paese in questa torrida estate. Il quadro emerso dalla ricerca condotta riporta situazioni molto differenti tra le regioni italiane.
La ricerca ANBI sulle risorse idriche in Italia
L’ANBI (Associazione Nazionale Consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue) ha condiviso un report sullo stato delle risorse idriche in Italia che ha evidenziato come la condizione di fiumi e laghi in Italia sia fortemente influenzata dall’instabilità climatica. Tra le diverse regioni italiane, inoltre, emergono numerose differenze in termini di disponibilità d’acqua. Ad esempio, se si guarda ai principali fiumi di Piemonte e Valle d’Aosta la situazione è davvero preoccupante dato che la loro portata è in continua riduzione. Allarmismo è presente anche per lo stato di alcuni laghi lombardi, tra cui il Maggiore che pare davvero a rischio.
Diversa la situazione in Campania dove la maggior parte dei corsi d’acqua sono in un buono stato di salute così come quelli delle Marche. Francesco Vincenzi, Presidente dell’ANBI, ha commentato il report realizzato con queste parole: “L’andamento pluviometrico, che si sta registrando sull’Italia dopo una stagione straordinariamente siccitosa come lo scorso anno, sta comportando difficoltà nel rimpinguare le falde, poiché la violenza degli eventi atmosferici comporta scarso assorbimento da parte dei terreni. Per questo, servono aree come laghetti, invasi o casse di espansione per trattenere le acque e rilasciarle progressivamente, favorendo l’infiltrazione nel suolo e preservando il territorio da eventuali ondate di piena.”