Cosa c'entrano gli istrici con le esondazioni in Romagna
Quale è la correlazione tra gli istrici e le esondazioni che hanno colpito diversi territori della Romagna, in particolare della provincia di Ravenna
La Romagna deve fare i conti con il maltempo che ha provocato esondazioni, allagamenti e frane. Tra le zone della provincia di Bologna e Ravenna, si registrano centinaia di sfollati.
Lo scenario è molto preoccupante: ci sono campi completamente coperti dall’acqua, abitazioni allagate e rimaste senza luce, auto sommerse e scuole chiuse. La protezione civile si è subito messa in moto insieme ai vigili del fuoco per soccorrere gli abitanti del Ravennate e del Bolognese.
Esondazioni in Romagna: il problema degli istrici
Oltre al maltempo, tra le cause delle esondazioni in Romagna ci sono anche le tane degli istrici che avrebbero contribuito a provocare la rottura degli argini del torrente Sillaro, situato nel territorio comunale di Massa Lombarda. Gli istrici, famosi per i loro lunghi aculei, sono soliti scavare dei tunnel molto più ampi delle già note nutrie, storicamente spine nel fianco di tanti corsi d’acqua cittadini.
Daniele Bassi, il sindaco di Massa Lombarda, Comune in provincia di Ravenna, ha analizzato la situazione parlando del collegamento tra gli istrici e le esondazioni al Corriere di Bologna:
“I tecnici con cui ho parlato ipotizzano che il pertugio da cui è passata l’acqua potrebbe essere stato generato dalle tane degli istrici che sono più ampie e profonde rispetto a quelle scavate da altri animali quali nutrie e volpi – ha dichiarato il primo cittadino – spesso il pensiero va alle nutrie, ma anche gli istrici sono soliti fare tane negli argini di scoli, canali e fiumi”.
“Poi è chiaro – ha spiegato il sindaco di Massa Lombarda – che ci sono altre possibili concause, in primis l’eccessiva pressione dell’acqua. Sono al lavoro costantemente e senza mai fermarsi diverse squadre, con camion che trasportano sassi ciclopici, da sollevare e collocare sul posto per risolvere la problematica”. Il sindaco ci ha tenuto a sottolineare che se i fiumi non sono esondati, fatta eccezione per il Sillaro, lo si deve alla pulizia effettuata di recente.
Il collegamento tra gli istrici e le esondazioni
Stefano Orlandini, professore di Costruzione Idrica all’Università di Modena e Reggio Emilia, ha spiegato la natura della correlazione tra gli istrici e le esondazioni in Emilia Romagna: “Nel 2015 ho scritto un articolo sul collasso arginale provocato dagli animali fossori – ha dichiarato il professore – il torrente Quaderna aveva già ceduto nel 2014 proprio a causa di un istrice. Da allora l’attenzione degli enti preposti è aumentata, in qualche caso sono anche stati scongiurati dei disastri”.
“Su tanti chilometri di tratti arginati non si può pensare di avere sempre una sorveglianza capillare – le parole del professor Orlandini rilasciate a Repubblica – d’altra parte la soluzione non può verosimilmente essere rappresentata dall’abbattimento degli animali: la presenza delle nuove specie va preservata negli ecosistemi, dobbiamo trovare il modo di conviverci”.
A contribuire a esondazioni di questo genere è anche la situazione ambientale molto particolare dell’Italia alle prese con una grande siccità. Le precipitazioni, ha spiegato il professore Orlandini, adesso sono maggiormente concentrate nel tempo e si alternano a lunghi periodo di siccità: per questo motivo diventa essenziale realizzare dei sistemi di adattamento funzionali a tutti gli scenari ambientali.