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Territorio

Sull'isola di Alicudi c'è un "caso capre"

Alicudi è letteralmente invasa dalle capre selvatiche che superano per numero gli abitanti: i cittadini chiedono una soluzione per proteggere il territorio

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La più piccola delle isole dell’arcipelago delle Eolie viene soprannominata l’isola delle capre selvatiche. Il territorio di Alicudi di soli cinque chilometri quadrati è famoso non solo per la popolazione che ammonta a poco più di cento residenti ma soprattutto per il numero di capre in crescita per la riproduzione incontrollata di questi animali lasciati liberi.

Alicudi è l’isola delle capre selvatiche

L’isola incontaminata del mar Tirreno vede dividersi il territorio tra poco più di cento abitanti umani e un numero superiore di capre selvatiche. Le capre, diventate un simbolo dell’isola, non sono solo belle e simpatiche ma sono anche causa di malcontento perché estremamente “invadenti“.

La riproduzione incontrollata delle capre selvatiche è un problema noto da anni: già nel 2008 l’ex consigliere comunale Pietro Lo Cascio aveva evidenziato la criticità. Ad oggi superano per numero i cittadini che si lamentano della quantità elevata di esemplari che spinti dalla fame causano danni alle coltivazioni. Tra le lamentele raccolte ci sono quelle degli isolani che evidenziano le continue frane provocate dalle capre selvatiche.

Alla scoperta di Alicudi

Alicudi fa parte delle isole Eolie intitolate Patrimonio Unesco nel 2000, con circa cento abitati per i suoi cinque chilometri quadrati è tra le isole più piccole e meno popolate d’Italia. L’isola siciliana in provincia di Messina sembra essersi fermata nel tempo e conquista abitanti e turisti per la sua atmosfera autentica e selvaggia.

L’isola è un territorio amatissimo dagli escursionisti che la apprezzano per i sentieri impegnativi e per la possibilità di muoversi solamente a piedi in totale sicurezza. L’isola si divide in sei agglomerati cittadini tra cui spicca la “contrada Tonna” caratterizzata da muri a secco per i terreni coltivabili, la “contrada di San Bartolo” che deve il suo nome alla chiesa e la “contrada di Sgurbio” dove si trovano cinque case note con il nome dei cinque sensi.

Le mulattiere di roccia lavica vantano un panorama incredibile che lascia senza fiato i turisti che si avventurano nel territorio. L’isola conquista per l’autenticità e per il profumo del mare avvertibile in ogni angolo dell’isola. Nonostante il territorio sia piccolo ha una storicità importante alle spalle, Alicudi era già abitata in epoca preistorica e grazie ad alcuni ritrovamenti è possibile identificare una attività importante anche nel periodo romano.

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