Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Lifestyle

Chiacchiere di Carnevale di Iginio Massari a 100 euro: è polemica

Quest'anno le chiacchiere di Carnevale di Iginio Massari stanno causando numerose polemiche per il loro prezzo di vendita ben più alto della media

Pubblicato:

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Iginio Massari è da anni un punto di riferimento della pasticceria italiana. Grazie alla sua bravura e professionalità, Massari ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, diventando noto come il “Maestro dei Maestri Pasticceri”. Massari ha aperto la sua prima pasticceria nel 1971 la celebre Pasticceria Veneto e poi nel tempo ha ampliato la sua attività con diversi altri locali, tra cui quelli di Milano, Torino, Verona e Firenze. Oggi, il brand di Iginio Massari è sinonimo di qualità e lusso. Ogni festività è l’occasione perfetta per il maestro di proporre dolci ad hoc: dal panettone natalizio alla colomba pasquale, passando per creazioni esclusive dedicate a San Valentino. E naturalmente, anche per Carnevale 2025 Massari non ha fatto eccezione, proponendo le sue chiacchiere di alta pasticceria. Ma quest’anno, più che il gusto o la qualità, a far discutere è stato il prezzo.

Il costo delle chiacchiere di Iginio Massari

Il “Maestro dei Maestri” Massari nelle scorse settimane ha aperto una nuova pasticceria di soli maritozzi in questi giorni è di nuovo protagonista. Se di solito a Carnevale le polemiche riguardano carri allegorici o maschere, quest’anno l’attenzione è tutta per il prezzo delle chiacchiere di Iginio Massari. Nella sua pasticceria di Milano, in Piazza Diaz, il costo al chilo di questo dolce tipico ha toccato la cifra record di 100 euro al chilo. Non è la prima volta che i prezzi delle creazioni di Massari fanno discutere.

Già l’anno scorso il prezzo delle sue chiacchiere, fissato a 80 euro al chilo, aveva sollevato critiche, poiché quasi quattro volte superiore alla media di altre pasticcerie artigianali. Quest’anno, però, il prezzo è aumentato del 25%, toccando per la prima volta la soglia dei 100 euro al chilo. A Milano, il prezzo delle chiacchiere artigianali in altre pasticcerie varia tra 20 e 60 euro al chilo, mentre nei supermercati si trovano anche a 6-7 euro al chilo. La differenza di prezzo ha quindi sollevato interrogativi. Soprattutto perché le chiacchiere sono sempre state considerate un dolce semplice e popolare, realizzato con ingredienti di base come farina, burro, uova, zucchero e olio per friggere.

Secondo un’analisi pubblicata la scorsa settimana da CiboToday a incidere non sono solo la qualità delle materie prime e la lavorazione artigianale, ma anche il posizionamento di mercato della pasticceria Massari. Negli ultimi anni, molte delle materie prime utilizzate, come olio di semi, burro e zucchero, hanno subito rialzi notevoli, giustificando in parte l’aumento dei prezzi. A questo va aggiunto il costo della lavorazione artigianale. Ma, a questi elementi vanno aggiunti anche il posizionamento e la strategia marketing.

Le polemiche sul prezzo delle chiacchiere

L’aumento del prezzo delle chiacchiere ha scatenato un acceso dibattito, con critiche che vanno ben oltre la semplice questione economica. Il noto chef e docente Guido Mori, intervistato da ‘La Repubblica’, ha espresso un’opinione molto chiara sulla questione. Mori sostiene che quando il prezzo di un prodotto si discosta troppo dal costo delle materie prime, si esce dal concetto di alimento e si entra in quello del lusso. “Bisognerebbe partire dal concetto di cibo, capire davvero cos’è. Sicuramente è nutrimento, tradizione e naturalmente convivio, specie per una festa così popolare come il Carnevale. Non stiamo parlando di abiti di lusso, ma di cibo. Gli abiti di lusso hanno un valore intrinseco legato al marchio e se ne può fare a meno. Il cibo, invece, è essenziale.”

Mori sottolinea che, pur riconoscendo il valore della pasticceria d’eccellenza, è difficile giustificare un prezzo così elevato per un dolce popolare come le chiacchiere. Non si tratta, infatti, di un prodotto raro o pregiato, ma un alimento tipico di una festa popolare. Le sue parole sempre su ‘La Repubblica’: “Non stiamo parlando di tartufo bianco o caviale. Qui non c’è un ingrediente raro o particolarmente costoso. Il prezzo così alto non è dovuto alla qualità straordinaria del prodotto, ma a una precisa strategia di posizionamento sul mercato.”

Ti suggeriamo

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963