I cieli più stellati (e meno stellati) d'Italia
Brilla sull'isola di Montecristo, il cielo più stellato d'Italia, mentre il record delle notti senza stelle spetta alla Pianura Padana
Per ammirare il cielo più stellato d’Italia, bisogna recarsi nella splendida isola di Montecristo, dove è possibile scorgere la Via Lattea e le costellazioni più belle della volta celeste. L’isola più meridionale della provincia di Livorno è uno dei pochissimi luoghi del Paese il cui cielo non ha subito gli effetti dell’inquinamento luminoso che ha privato la notte della totale oscurità.
Così, se fino a pochi decenni fa si potevano scorgere nitidamente le stelle della nostra galassia da ogni angolo della Terra, oggi in molte aree del mondo è diventato quasi impossibile.
Secondo uno studio realizzato da un gruppo internazionale di ricerca, in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologia dell’inquinamento luminoso (ISTIL), un’organizzazione no profit, sono pochissime, in Italia, le zone il cui cielo può dirsi ancora parzialmente incontaminato. Dopo l’isola di Montecristo, le stelle più luminose si possono ammirare in Sardegna, intorno al golfo di Orosei, e in alcune zone del Trentino-Alto Adige vicine al confine con l’Austria, come la Valle Aurina e la Val Senales. Relativamente bui sono anche i cieli della Maremma e quelli ad ovest della provincia di Cuneo. Luoghi che hanno preservato l’oscurità si possono trovare in alcune zone dell’Appennino Tosco-Emiliano, tra Parma, Piacenza, Genova e La Spezia, mentre al Sud i cieli meno contaminati sono quelli di Basilicata, Calabria e Sicilia (in particolare, nel Parco regionale dei Nebrodi).
Il cielo stellato sembra essere, invece, solo un lontano ricordo nelle grandi città come Roma, Napoli e Torino, e su gran parte della costa adriatica, ad eccezione del Gargano. Il triste record delle notti senza stelle spetta alla Pianura Padana, dove una coltre di nebbia luminosa impedisce di scorgere nitidamente le costellazioni più belle della volta celeste.
L’Italia è uno dei Paesi più colpiti dall’inquinamento luminoso al mondo. “Il 77% degli italiani non può più vedere la Via Lattea, mentre addirittura un quarto della popolazione non attiva più gli occhi nella modalità di visione notturna nell’osservare il cielo”, spiega Fabio Falchi, principale autore dell’atlante dell’inquinamento luminoso, professore di fisica all’Istituto Superiore Galileo Galilei in provincia di Mantova, e volontario all’ISTIL.
Per realizzare l’atlante, i ricercatori hanno catalogato le immagini riprese da un satellite.
«Mi domando», disse, «se le stelle brillano perché un giorno ciascuno possa ritrovare la propria.» – Antoine de Saint- Exupéry