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Arte & Cultura

Herbert Kilpin: Milano e “l’uomo nel pallone”

Milano celebra cento anni dalla scomparsa di Herbert Kilpin, fondatore del Milan e grande imprenditore

Il centenario dalla scomparsa di Herbert Kilpin è il 22 ottobre e tutti i milanisti sparsi per la penisola italica e nel mondo gli dovrebbero tributargli un pensiero.  Ma perchè e chi è questo signore inglese?

Non è molto conosciuto, ma questo straordinario uomo è importante per Milano ed è entrato a far parte della storia della città.
Era il dicembre del 1899 quando, all’interno di una fiaschetteria in via Brechet, l’inglese Kilpin festeggiava con alcuni italiani la nascita del Milan Foot-Ball & Cricket Club.

La storia avvincente di questo moderno eroe è raccontata nel libro di Robert NieriThe Lord of Milan”, che ripercorre l’impresa sportiva, ma soprattutto umana, di Kiplin, dall’infanzia in Inghilterra, sino alla gloria in Italia.

Un “uomo nel pallone” Herbert Kiplin, che con il suo spirito imprenditoriale e la voglia di farcela, è riuscito a realizzare il suo sogno, fondando una delle squadre di calcio più conosciute e titolate al mondo.
Nato a Nottingham in una famiglia numerosa, Kilpin era appassionato di calcio sin dalla tenera età.
A 13 anni fondò un piccolo club, il Giuseppe Garibaldi, in cui i giocatori indossavano casacche rosse. Poco dopo iniziò a giocare nel Notts Olympic e in seguito nel St. Andrews.

Nel 1891 si traferì a Torino per lavoro, assunto da Edoardo Bosio, commerciante tessile italo-svizzero conosciuto a Nottingham. Kilpin, chiamato per insegnare l’uso dei telai inglesi agli operai italiani, non abbandonò la passione per il calcio e anche in Italia giocò in diverse squadre.

Tre anni dopo si trasferì a Milano, dove fondò insieme a Alfred Edwards il Milan, ricoprendo il ruolo di giocatore e manager. Morì il 22 ottobre 1916, e venne sepolto al Cimitero Maggiore di Milano, in una tomba anonima.
La sepoltura, rimasta segreta per anni, venne riscoperta dallo storico Luigi La Rocca, che decise di valorizzarla.
La tomba di Kilpin venne venne poi spostata nel Cimitero Monumentale di Milano, mentre nel 2010 il suo nome venne inserito nel Famedio, costruzione funeraria in cui vengono riconosciuti i personaggi illustri di Milano.

 

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