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Arte & Cultura

Alle Grotte di Pertosa è stato scoperto l'Antro di Polifemo

Alle Grotte di Pertosa, complesso di cavità carsiche in provincia di Salerno, è stato scoperto l'antro di Polifemo, il personaggio mitologico di Omero

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Grande scoperta alle Grotte di Pertosa: le nuove indagini effettuate nel sito sotterraneo in provincia di Salerno hanno svelato sorprendenti dati archeologici e secondo la Soprintendenza, sarebbe emersa quella che potrebbe essere la casa di Polifemo, il Ciclope cantato da Omero nell’Odissea.

Nei mesi di gennaio e febbraio, un team di ricercatori ha condotto una prima indagine andata in scena nell’unico momento dell’anno in cui il sistema della diga blocca l’afflusso dell’acqua e consente di svuotare in parte la pavimentazione.

Scoperto l’Antro di Polifemo alle Grotte di Pertosa

Dall’indagine sono emersi indizi relativi alla presenza di una popolazione indigena che viveva 3.500 anni fa in un villaggio di palafitte costruite su un fiume sotterraneo: sono arrivati fino ai giorni nostri anche chicchi di uva perfettamente conservati dopo millenni che raccontano di vini d’origine greca.

Raffaella Boaudo, alla guida della Soprintendenza Statale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Salerno e Avellino, ha commentato così la scoperta fatta alle Grotte di Pertosa: “Un vasto sistema di case su palafitte costruite per un centinaio di metri all’interno di una grotta, quindi in un ambiente sotterraneo, riconducibili cronologicamente a 3500 anni fa – si legge su ‘Il Messaggero’ – è una testimonianza unica in Europa”.

E ancora. “Siamo nell’età del Bronzo medio, un’epopea che rinvia ai Re raccontati da Omero, ad un sistema di navigazione e di rotte lungo il Mediterraneo, di tappe di navigatori e luoghi evocati da Ulisse in tutto il suo viaggio. Quando ci siamo trovati di fronte al patrimonio spettacolare della grotta ci siamo detti: abbiamo trovato l’antro di Polifemo”.

La ricerca, inoltre, ha permesso di trovare depositi di resti vegetali risalenti a 3.500 anni fa che oggi sono tra le testimonianza più antiche del Mar Mediterraneo occidentale. In seguito è stato effettuato anche uno studio archeobotanico di cui ha parlato l’archeologa della Soprintendenza Simona Di Gregorio:

“Lo studio archeobotanico dei semi ha portato al riconoscimento di diverse attività domestiche – ha spiegato l’archeologa – tra le quali spicca la lavorazione dei cereali e la raccolta e il consumo di frutti, prevalentemente spontanei, come corniole, more, fichi e uva, forse utilizzati anche per la preparazione di bevande fermentate”.

La storia delle grotte: gioiello archeologico

Le grotte di Pertosa-Auletta sono un complesso di cavità carsiche situate nel comune di Pertosa, in provincia di Salerno: si sviluppano nel sottosuolo dei vicini comuni di Auletta e Polla, a 263 metri sopra il livello del mare, lungo la riva sinistra del fiume Tanagro.

La sequenza di cavità delle grotte situate in Campania va a scavare la parte settentrionale della catena dei Monti Alburni: si suppone che la genesi delle grotte sia addebitabile a fenomeni tettonici e all’oscillazione del livello di base della falda idrica.

Molto rilevanti dal punto di vista turistico, le grotte di Pertosa-Auletta hanno un flusso di più di 50.00 visitatori all’anno che risulta in continua ascesa: vennero aperte per la prima volta al pubblico durante il 1932. Il primo tratto del complesso si può visitare con una particolare barca trainata da un cavo d’acciaio che serve a raggiungere poi il resto del percorso pedonale.

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