Granelli di quarzo della spiaggia Is Arutas all'asta: il caso
Ancora furti di sabbia in Sardegna: turista tedesco vende granelli di quarzo della spiaggia di Is Arutas online, il Sindaco di Cabras lo denuncia
Il sindaco di Cabras ha denunciato un turista tedesco per aver messo in vendita su un noto sito di aste online una discreta quantità della preziosa sabbia di Is Arutas, composta di piccolissimi granelli di quarzo che in molti chiamano “chicchi di riso”.
La segnalazione alle autorità è avvenuta su indicazione di cittadini e turisti, che nei giorni a cavallo di Ferragosto hanno denunciato altri due tentativi di furto di sabbia sulla spiaggia di Is Arutas, la più nota e frequentata della penisola del Sinis – che tra l’altro è un’Area Protetta.
Quarzo di Is Arutas in vendita sul web: turista denunciato
L’annuncio sembra essere stato rimosso dal venditore, un turista tedesco di cui si conosce soltanto il nickname. Oggetto dell’offerta, comparsa su una nota piattaforma di aste online, una discreta quantità di sabbia di Is Arutas in vendita a partire da una base d’asta di 18,99 euro (26,99 euro senza asta).
I preziosi “chicchi di riso” di Is Arutas, finissimi granelli di quarzo che rendono unica la scintillante perla del Sinis, sono da anni oggetto di razzia da parte dei turisti. Nonostante le diverse campagne di sensibilizzazione, il furto di sabbia e conchiglie dalle spiagge della Sardegna è ancora un problema molto difficile da debellare, che rischia anzi di essere amplificato dalla potenziale “viralità” dei commerci online.
“Diversi mi hanno segnalato ieri la vendita del quarzo di Is Arutas”, scrive su Facebook il Sindaco di Cabras Andrea Abis, che annuncia di aver “sporto denuncia presso i Carabinieri di Cabras all’attenzione della Procura della Repubblica di Oristano contro questo vandalo dell’ambiente e ignobile speculatore che opera dalla Germania”.
“La tutela ambientale del litorale è un punto irrinunciabile per noi”, scrive Abis sul suo profilo Facebook. Molto semplicemente, spiega il Sindaco, “il turista del Sinis è il benvenuto se si sente parte integrante di una natura preziosa da salvaguardare, altrimenti non lo è”.
Furti di sabbia e conchiglie: prime multe a Is Arutas
Come si legge nel verbale di denuncia, fotografato e pubblicato sui social da Abis, “il presente grave fatto si inserisce nel fenomeno (…) di furto di sabbia commesso dai turisti presso le spiagge di quarzo, le uniche del Mediterraneo, presenti presso questa Area Marina Protetta della Penisola del Sinis e Isola Mal di Ventre”.
Il caso del turista tedesco purtroppo non è isolato: pochi giorni dopo la segnalazione, sono arrivate le prime multe per i furti di conchiglie e sabbia a Is Arutas. A segnalare i turisti, una coppia italiana e una danese, sono stati gli stessi bagnanti, che hanno denunciato il tentativo di furto alla Polizia Locale.
Ai turisti sono state sequestrate due bottigliette ricolme di quarzi e anche “una busta all’interno della quale erano state selezionate diverse conchiglie, occhi di Santa Lucia e ulteriore quarzo”, si legge sul sito del Comune di Cabras.
Entrambi i casi si sono conclusi con una sanzione di mille euro. “Quelli che loro consideravano dei souvenir gratuiti”, spiega il Comune, “sono invece tutelati e fanno parte integrante della riserva marina, come specifica la cartellonistica plurilingue posizionata di fianco a ogni passerella del litorale”.
Il “non sapere”, insomma, vale fino a un certo punto. Anche perché esiste, in Sardegna, una legge regionale che proibisce il furto di sabbia, conchiglie e ciottoli anche in minima quantità, e che prevede sanzioni che possono essere anche tre volte più alte di quelle inflitte ai turisti multati a Ferragosto sulla spiaggia di Is Arutas.