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Gran Paradiso: ghiacciaio ritirato di 210 metri in un anno

Gli esperti hanno monitorano i ghiacciai del Gran Paradiso e hanno fatto una scoperta sul ghiacciaio della cima: cosa è successo nell'ultimo anno

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I cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta hanno portato ad un amento delle temperature e a sempre meno precipitazioni. Purtroppo, questo ha comportato un arretramento del ghiacciaio Gran Paradiso e ora gli esperti lanciano l’allarme.

Allarme per Ghiacciaio del Gran Paradiso: la nota

Nei primi giorni del mese di ottobre è terminata la Campagna Glaciologica 2022 che ha interessato il Parco Nazionale del Gran Paradiso. Purtroppo, il quadro delineato dagli esperti in merito salute dei ghiacciai non è per nulla positivo. I guardaparco hanno monitorato tutti e 57 i ghiacciai presenti nel territorio del Parco e si sono resi conto di come la situazione climatica stia facendo scomparire i ghiacciai. Dei 57 esaminati, infatti, si è avuto modo di constatare l’arretramento frontale di 36 corpi glaciali, mentre gli altri che sono dichiarati inaccessibili sono stati monitorati tramite attività fotografiche. La situazione sembra particolarmente grave soprattutto perché il ghiacciaio della cima del Gran Paradiso ha avuto un ritiro frontale di 209,5 metri rispetto al 2021, mentre tutti gli altri un arretramento frontale medio di 41 metri. Questo significa più del triplo del dato medio del periodo 1993-2021 (-13 m).

“Il cambiamento climatico, già evidente nel corso delle rilevazioni effettuate negli ultimi 20 anni, nel 2022 ha dato luce ad una vera e propria ‘tempesta perfetta’ per i ghiacciai del Parco: la combinazione tra lo scarno accumulo nevoso, esito delle rare precipitazioni invernali e primaverili, e le temperature elevatissime registrate a partire dal mese di maggio fino a settembre inoltrato, ha avuto effetti devastanti sulla maggior parte dei corpi glaciali.” Si legge nella nota condivisa dagli esperti nel sito internet ufficiale del Parco Nazionale del Gran Paradiso. La causa di tutto ciò è da ricercare nelle scarse precipitazioni nevose e nelle alte temperature che hanno caratterizzato la nostra penisola da maggio a settembre.

L’allarme è già stato lanciato più volte. Tra i ghiacciai più sorvegliati c’è la Marmolada che è stata già protagonista a luglio di un terribile incidente. Sembra che questo sia destinato a scomparire completamente nel giro di una generazione. La Carovana dei ghiacciai, un progetto di Legambiente in collaborazione con il Comitato Glaciologico Italiano, svolge annualmente attività per monitorare lo stato dei ghiacciai del nostro paese. Dalle ultime rilevazioni fatte qualche mese fa è emerso che i mutamenti climatici stanno provocando gravi danni al nostro territorio, causando la perdita di molti ghiacciai ma anche di molte biodiversità.  

Il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha ottenuto la Carta Europea del Turismo Sostenibile

La CETS, la Carta Europea del Turismo Sostenibile, è una certificazione internazionale assegnata da Europarc Federation alle aree protette che hanno deciso di intraprendere un percorso verso un turismo più sostenibile. Quest’anno il Parco Nazionale del Gran Paradiso non solo festeggerà i 100 anni dalla sua nascita ma celebrerà anche l’ottenimento di questa Carta Europea. La cerimonia di consegna si terrà il 2 dicembre al Parlamento Europeo di Bruxelles. Oltre a implementare processi partecipativi inclusivi e trasparenti chi ottiene questa Carta si impegna ad avere un piano d’azione di turismo sostenibile a lungo termine condiviso con tutte le parti interessate (istituzioni locali, operatori del settore, associazioni di categoria). Obiettivo centrale della CETS è lo sviluppo di un turismo di qualità. Il Parco Nazionale del Gran Paradiso ha cominciato questo percorso nel 2021 ed ora è in programma un piano che coinvolgerà i successivi 5 anni.

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