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Allarme gatti a Cogne, spariti 15 in un mese: cosa sta succedendo

A Cogne la scomparsa improvvisa di almeno quindici gatti in un mese ha alimentato sospetti e timori tra residenti e autorità locali della Valle d’Aosta

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

In poco più di un mese, un fenomeno insolito ha turbato la quotidianità di due piccoli villaggi montani della Valle d’Aosta. A Lillaz e Sonveulla, frazioni del comune di Cogne, sono scomparsi almeno 15 gatti: un numero rilevante per una comunità che conta in tutto poco più di cento abitanti. L’episodio ha generato preoccupazione crescente tra residenti, amministratori locali e associazioni animaliste.

Cosa sta succedendo ai gatti a Cogne

Le sparizioni si sono concentrate in un breve arco di tempo e hanno riguardato animali abituati alla vita all’aperto, in un contesto di media montagna a oltre 1.600 metri di altitudine, ai margini del Parco Nazionale. Da sempre liberi di muoversi tra i prati, i boschi e le case in pietra, molti di questi gatti erano noti agli abitanti, spesso dotati di collarini con Gps e considerati parte integrante della comunità.

Secondo quanto riportato su ‘Ansa’ e riferito da diversi residenti, gli animali “sono scompari nel nulla dalla sera alla mattina”, senza segni di lotta, resti o tracce riconducibili alla presenza di predatori, anche se in una zona dove non è raro l’avvistamento di volpi o lupi, queste assenze hanno da subito destato sospetti.

Alcuni ritrovamenti hanno poi rafforzato l’ipotesi che non si tratti di predazione: un collare con localizzatore disattivato è stato trovato in un prato, e due esemplari sono stati rinvenuti senza vita all’interno di sacchi della spazzatura, in un cassonetto.

La situazione ha allarmato anche l’amministrazione comunale, che ha pubblicato un avviso ufficiale. Come riportato su ‘Ansa’, nel post sul profilo social ufficiale si legge: “In merito agli smarrimenti di gatti avvenuti nelle ultime settimane, principalmente nelle zone di Sonveulla e Lillaz, sono state contattate le autorità competenti“. Nello stesso comunicato si invita, in caso di scomparsa di animali domestici, “di contattare la sede dei Carabinieri o la Polizia Locale”.

Cosa dicono le autorità di Cogne sulla scomparsa dei gatti

Oltre al Comune, anche alcune realtà attive nella tutela degli animali hanno espresso preoccupazione per l’elevato numero di casi in un contesto così ristretto: pur senza formulare accuse, è emersa l’ipotesi che dietro le sparizioni possa esserci un’azione deliberata, e non un evento naturale. L’episodio ha evocato, per molti, un caso analogo avvenuto di recente a Milano, quando numerosi gatti scomparvero nei pressi del Castello Sforzesco, alimentando ipotesi inquietanti e grande attenzione mediatica.

Gli abitanti dei due villaggi si sono detti turbati non solo per la perdita dei propri animali, ma anche per il senso di insicurezza generato da quanto accaduto. Alcuni hanno iniziato a tenere i gatti chiusi in casa, altri hanno proposto di installare telecamere nei punti sensibili del paese. C’è chi, nel frattempo, ha avviato delle ronde volontarie per sorvegliare l’area e segnalare movimenti sospetti.

Le indagini da parte delle forze dell’ordine sarebbero attualmente in corso. Nessuna pista è stata esclusa: si cerca di collegare le varie segnalazioni, analizzando orari, zone e modalità ricorrenti. L’obiettivo è stabilire se esista un pattern preciso o se si tratti di episodi isolati che, per la loro vicinanza temporale, hanno generato un effetto moltiplicatore di allarme.

Nel frattempo, il timore è cresciuto anche tra i turisti e i proprietari di seconde case, attratti da sempre dalla tranquillità del paesaggio alpino. In un territorio dove gli animali domestici sono spesso considerati veri e propri compagni di comunità, il mistero di queste sparizioni rischia di incrinare un equilibrio fatto di fiducia, natura e convivenza silenziosa. Non è raro, del resto, che cani o gatti finiscano nel mirino di persone malintenzionate, soprattutto in contesti isolati dove è più difficile raccogliere prove o testimonianze

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