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Ai Fori Imperiali di Roma sono stati trovati granchi giganti

Presso i Fori Imperiali di Roma sono stati ritrovati granchi davvero unici per le loro grandi dimensioni che vivrebbero in quest'area da secoli

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Martina Bressan
Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Granchi giganti ai Fori Imperiali

Durante gli scavi che agli inizi degli anni duemila sono stati realizzati presso il Foro di Traiano, nel centro di Roma, gli archeologi si sono imbattuti in una scoperta straordinaria. All’interno di un antico scarico fognario, insieme a importanti reperti del IV secolo d.C., è emerso anche qualcosa di totalmente inaspettato: una colonia di granchi d’acqua dolce. Non semplici crostacei, ma una popolazione di granchi di grandi dimensioni rimasta praticamente sconosciuta fino ad allora. Un ritrovamento che, seppur passato inizialmente in sordina, oggi torna al centro dell’interesse di scienziati ed esperti. A incuriosire molti, infatti, è una caratteristica che rende questi granchi davvero unici: sono di dimensioni davvero giganti.

Una colonia nascosta sotto i Fori Imperiali

I granchi che sono stati trovati presso i Fori Romani sono noti scientificamente come “Potamon fluviatile”. La colonia scoperta sotto il Foro di Traiano ha mostrato dimensioni davvero eccezionali dato che sono grandi quasi il doppio rispetto agli altri granchi di fiume. Secondo gli esperti, si tratterebbe di una popolazione antichissima, forse risalente a un’epoca in cui Roma era ancora una valle paludosa. Un habitat naturale che offriva le condizioni ideali per la sopravvivenza e la riproduzione di questa specie.

Oggi nonostante in superficie l’area dei Fori appaia arida, priva di corsi d’acqua, nel sottosuolo è presente un sistema idrico sotterraneo, fatto di canalette, scoli e cavità umide che a quanto pare costituiscono l’habitat ideale per questi crostacei. Durante la costruzione dei Fori e del Colosseo, infatti, venne realizzata la Cloaca Maxima, un’opera d’ingegneria romana pensata per convogliare le acque piovane e reflue nel Tevere.

La comunità scientifica che si è occupata del monitoraggio di questi speciali granchi ha segnalato la presenza di oltre 500 esemplari, ma il numero potrebbe essere ancora maggiore. Sono visibili per lo più di notte quando escono allo scoperto. Di giorno si possono vedere solo alcune tracce del loro passaggio, essendo prede facili per corvi e gabbiani.

Le parole dell’esperto sulla colonia dei granchi giganti

Bruno Cignini, docente di Conservazione e Gestione della Fauna Urbana presso l’Università di Roma Tor Vergata, è tra i principali esperti ad aver studiato questa speciale colonia di granchi. Le sue parole sono state riprese dal ‘Messaggero’: “Anni fa per il mio lavoro di studioso della fauna urbana sono andato a osservare questa incredibile popolazione e ho fotografato diversi esemplari. Questo contatto ravvicinato mi ha fatto riflettere su quanto questi granchi che scorrazzano tra le rovine romane siano speciali, avendo resistito, da oltre duemila anni, a ogni trasformazione urbana.”

I Fori Imperiali, con le loro gallerie e i passaggi, hanno offerto per secoli un habitat stabile, umido e sicuro per lo sviluppo di questa specie che vivendo isolata per lunghi periodi ha sviluppato tratti evolutivi davvero particolari. Spiega ancora Bruno Cignini al ‘Messaggero’: “La colonia di granchi di Traiano mostra una peculiarità dovuta al lungo isolamento che ha permesso loro di sviluppare una strada evolutiva assolutamente unica.” Riguardo le dimensioni di questi crostacei il docente spiega: “Oggi gli esemplari che vivono lì hanno dimensioni quasi doppie rispetto a quelli presenti in natura: il loro carapace misura tra i 7 e gli 8 centimetri, contro i 4 o 5 dei granchi che vivono in ambienti fluviali tradizionali.”

Molti esperti ora ne parlano perché ora il rischio più grande di questi granchi è quello della scomparsa. Nonostante questi crostacei abbiano “assistito” al passaggio degli imperatori, al declino dell’Impero e a secoli di storia a Roma ora lo sviluppo, i cambiamenti climatici e l’assenza di un monitoraggio sistematico potrebbero essere minacce reali.

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