Firenze saluta la "storica" gru degli Uffizi: "Addio al mostro"
Con un'operazione di smontaggio attesa da anni, Firenze saluta la storica maxi-gru degli Uffizi che a lungo ha dominato lo skyline del centro storico
Ha preso il via a Firenze, nel cuore del centro storico, lo smontaggio della maxi-gru installata nel 2006 davanti alla Galleria degli Uffizi. Dopo quasi vent’anni di presenza costante nel paesaggio urbano, la struttura è in fase di rimozione e il completamento dell’intervento sarà celebrato con un evento previsto sulla terrazza del museo, in corrispondenza con la fine delle operazioni.
Quando sarà rimossa la gru degli Uffizi e cosa accadrà dopo
Alle 7:45 del mattino di domenica 16 giugno sono cominciate le operazioni di smontaggio della grande gru, collocata nel piazzale antistante la Galleria degli Uffizi, a pochi metri da Piazza della Signoria e dal Palazzo Vecchio. Il braccio orizzontale, situato a circa sessanta metri di altezza, è stato il primo a essere calato a terra, grazie a un sistema di ganci meccanici manovrati con precisione tra le 11:30 e le 11:45 della stessa giornata.
La Galleria degli Uffizi, progettata da Giorgio Vasari nel XVI secolo, è uno dei massimi esempi di architettura rinascimentale. Situata in una posizione privilegiata, l’edificio si affaccia sull’Arno e si collega attraverso un loggiato al Palazzo Vecchio; le sue sale custodiscono capolavori di artisti come Botticelli, Leonardo, Michelangelo e Raffaello.
Secondo quanto annunciato, la rimozione della gru sarà completata entro il 21 giugno, data in cui è stato fissato un evento pubblico alla presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, sulla terrazza sopra la loggia dei Lanzi.
Come riportato sul ‘Corriere della Sera’, Simone Verde, direttore delle Gallerie degli Uffizi, ha dichiarato: “È un momento che Firenze attendeva da molto tempo. Tolto di mezzo il mostro metallico, il volto della città torna intatto e inviolato in tutta la sua sfolgorante bellezza”.
Ha poi aggiunto: “Questa operazione conferma che la buona amministrazione può trionfare nonostante le difficoltà tecniche; e testimonia la determinazione delle Gallerie degli Uffizi a diventare, pienamente rinnovati, gli ambasciatori della cultura italiana nel mondo”.
Nei giorni successivi all’evento del 21 giugno, verrà avviato un nuovo cantiere, reso possibile da un finanziamento privato pari a circa 180.000 euro, raccolto grazie al sostegno di una cordata di imprenditori. Tra i nomi coinvolti figurano Stefano Ricci, Leonardo Bassilichi, Giorgio Moretti, Stefano Gabbrielli, Elisabetta Fabri, Marco Carrai, Confindustria, Enic e la Fondazione CR Firenze.
Il nuovo cantiere “light” sarà basato sull’utilizzo di un montacarichi non invasivo. L’operazione consentirà di proseguire i lavori di ampliamento degli Uffizi con un impatto visivo minimo, tutelando l’integrità estetica dell’area.
Perché la gru era stata installata davanti alla Galleria degli Uffizi
La gru alta oltre 60 metri, visibile da numerosi punti panoramici della città, era stata collocata nel 2006 per agevolare le operazioni logistiche legate al progetto di ampliamento della Galleria. L’intento era facilitare lo spostamento di materiali nei cantieri dei cosiddetti “Nuovi Uffizi”. Con il passare del tempo, tuttavia, la struttura temporanea si è trasformata in una presenza permanente e controversa.
Il suo impatto visivo ha suscitato critiche crescenti da parte della cittadinanza, con interventi anche ironici sui social media, tra cui l’account satirico “GruinFlorence”, che ha documentato la longevità della struttura con post a metà strada tra l’ironia e la protesta.
Lo smontaggio è il risultato di una riorganizzazione logistica condotta negli ultimi mesi dalla direzione del museo, che ha consentito di portare avanti le attività del cantiere senza più necessità della gru. Il responsabile del progetto “Nuovi Uffizi”, Valerio Tesi, ha lavorato con il team tecnico per garantire una transizione rapida e sicura.
La Galleria degli Uffizi, che conserva capolavori come ‘La Nascita di Venere’ e ‘La Primavera’ di Botticelli, ‘L’Annunciazione di Leonardo’, Il ‘Tondo Doni ‘di Michelangelo e ‘La Madonna del Cardellino’ di Raffaello, si appresta a entrare in una nuova fase della propria storia, senza ingombri visivi, ma con l’obiettivo di completare il progetto di ampliamento con strumenti compatibili con l’unicità del suo contesto.